(Teleborsa) – Cresce il turismo in Italia, grazie soprattutto agli stranieri, ma solo su alcune destinazioni (città d’arte in primis) e concentrati per lo più nei mesi estivi. Sono alcune delle valutazioni e stime presentate da Unioncamere e Isnart sulla presenza turistica in Italia.
In dettaglio, tra il 2017 e il 2018 si è registrato un + 3,2% delle presenze turistiche che ha portato la spesa turistica a 84 miliardi di euro, dei quali il 45,3% si deve al turismo straniero, cresciuto dal 2009 del 35,5% e del 2,2% rispetto allo scorso anno contro lo 0,1% del turismo interno, tornato ai livelli del 2008.
Nel suo complesso, la spesa turistica (diretta e indiretta) nel 2018 è stata di 84 miliardi di euro, di cui il 43% per i servizi di alloggio e ristorazione, mentre i restanti 48 miliardi interessano tutti gli altri servizi del territorio. Il settore ricettivo, in particolare, lo scorso anno ha visto crescere del 12,4% la spesa turistica internazionale.
Nonostante i dati positivi, i flussi turistici si sono concentrati solo su alcune destinazioni e in pochi mesi tanto che, sui 5 milioni di posti letto disponibili sul territorio nazionale, sono stati venduti solo poco meno della metà, il 46% per la precisione.
A farla da padrone sono le grandi città d’arte che da sole concentrano il 19% degli arrivi e il 15% delle presenze; i tre mesi estivi vedono poi il 39% degli arrivi e il 52% delle presenze totali.
Dalle rilevazioni del Politecnico di Milano, è poi emerso che il web sta diventando sempre di più il mezzo scelto per le prenotazioni. In Italia, il 24% degli acquisti di viaggi e vacanze in Italia avviene via Internet, con un aumento annuale dell’8%: le prenotazioni da mobile rappresentano il 18% delle transazioni digitali (4 anni fa non superavano la quota del 4%).
Solo 10 anni fa un terzo delle imprese si commercializzava sui grandi portali online, mentre oggi è l’82%. Il web, inoltre, influenza le scelte di destinazione della vacanza di 4 turisti su 10, quattro volte di più di 10 anni fa.
Nella graduatoria mondiale sugli arrivi internazionali, il primato va alla Francia che nel 2017 ha registrato 86,9 milioni di arrivi, seguita da Spagna (81,8) e Stati Uniti (76,9). L’Italia è quinta, con 58,3 milioni di arrivi, alle spalle della Cina (60,7): nel 1982 il nostro Paese accoglieva l’8% della spesa turistica mondiale (per vacanza, lavoro ed altri motivi) ed era il secondo paese per quota di mercato dopo gli Stati Uniti.
Con l’avanzare delle nuove destinazioni e dei Paesi emergenti, però, le quote di mercato dell’Europa e dell’Italia hanno registrato una forte contrazione: nel 2017 l’incidenza dell’Italia sulla spesa turistica mondiale si attestava attorno al 3,4%.