(Teleborsa) – Sempre più stranieri scelgono l’Italia come meta turistica ed è grazie a loro che il mercato turistico nazionale tiene, con una crescita del 33,8% delle presenze straniere dal 2008.
È il dato che emerge dall’analisi dei flussi dei primi nove mesi del 2019 dell’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di commercio.
In dettaglio, nel 2008 le presenze domestiche rappresentavano il 56,7% del totale mentre oggi si sono ridotte al 49,5%. Andamento del tutto contrario quello del turismo internazionale che passa dal 43,3% al 50,5% con un 2019 in ulteriore slancio e un sorpasso più evidente rispetto al domestico.
Complessivamente, le strutture dell’ospitalità hanno però registrato una diminuzione dell’occupazione delle camere nei primi 9 mesi del 2019 rispetto al 2018.
Secondo Isnart, l’Istituto di Unioncamere e delle Camere di commercio, ciò è dovuto a molti fattori. Uno di questi è il tipo di clientela “mordi e fuggi”, molto legata cioè alle festività pasquali ed estive. Solo tra maggio e settembre, infatti, le strutture ricettive hanno avuto quest’anno quote di occupazione dei posti letto superiori al 40%, con prenotazioni che ad agosto sono arrivate a sfiorare l’80% delle disponibilità. E
Altro fattore è la bassa permanenza media nelle strutture dell’ospitalità: anche ad agosto, il mese più “affollato”, si supera di poco i 4 giorni.
Modesto, inoltre, il contributo proveniente dal turismo business, che rappresenta solo l’8,6% del totale e che, invece, potrebbe aumentare il numero complessivo di camere occupate anche al di fuori dei periodi tradizionali di vacanza.
Infine, pesa anche il dato della mancata innovazione nell’offerta ricettiva: le strutture contano molto (troppo) sulla posizione (37,9%) e sull’ospitalità/accoglienza (4,3%) piuttosto che su strategie di marketing mirare e di comunicazione per la valorizzazione del territorio, cosa sulla quale, al contrario, stanno puntando molte destinazioni internazionali.
“Occorre promuovere il brand Italia come un prodotto adatto a tutte le stagioni, organizzando e diffondendo, ad esempio, eventi sportivi e culturali anche nei mesi di minor richiamo per i viaggiatori italiani e stranieri”, ha commentato il presidente di Isnart, Roberto Di Vincenzo.
Per questo “serve incentivare la clientela turistica a visitare una destinazione per un periodo di tempo più lungo, divulgando informazioni sulle tante attrattività del nostro Paese e – conclude Di Vincenzo – promuovendo modalità slow per la loro fruizione”.