(Teleborsa) – Il riconoscimento dell’imprenditore turistico esperienziale, la riclassificazione delle strutture ricettive, la creazione di un codice identificativo nazionale per il settore e una legge organica sulla professione di guida turistica. Sono queste le principali richieste presentate oggi al Parlamento da CNA Turismo e Commercio nel corso dell’audizione alla Commissione Attività produttive della Camera.
Riconoscimento dell’imprenditore turistico esperienziale – Nonostante le importanti ricadute socio-economiche di questo segmento, “alla domanda di “turismo esperienziale”, specializzazione turistica che sta guadagnando sempre nuovi spazi, non corrisponde finora la giusta attenzione del legislatore”. Per questo motivo, secondo CNA Turismo e Commercio “è necessario introdurre e disciplinare nel nostro ordinamento la figura professionale dell’imprenditore operante nel settore del turismo esperienziale. Un riconoscimento che – fa sapere la Confederazione in una nota – permetterà all’industria del tempo libero di captare la crescente domanda di un’offerta turistica qualificata che mette in relazione, la promozione e la valorizzazione della cultura, così come la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico con la volontà di vivere esperienze personali legate al territorio e ai prodotti identitari, soprattutto artigianali”.
Classificazione delle strutture ricettive – Per fare ordine nella confusione dei diversi criteri di classificazione, regionali ed europei che configgono tra loro e creano problemi agli imprenditori, la CNA ha chiesto al Parlamento di “rivedere nel più breve tempo possibile la classificazione delle strutture alberghiere”. La proposta della Confederazione è quella “di codificare tutte le tipologie di attività turistiche e che operano nel campo della ricettività che hanno un peso economico nel settore dell’incoming”. “A fronte di oltre 33 mila imprese e 2,3 milioni di posti letto del settore alberghiero, il settore extra alberghiero (B&B, campeggi, case vacanza, ostelli, villaggi, agriturismi, rifugi di montagna, ecc.) ormai supera, infatti, le 146 mila imprese con circa 2,7 mln di posti letto” sottolinea CNA, stimando la spesa complessiva del settore intorno ai 25 miliardi di euro tra turisti stranieri e domestici.
Codice identificativo nazionale del turismo – Con l’obiettivo di permettere “un monitoraggio costante dei dati rilevanti del settore necessario agli imprenditori per cogliere con precisione flussi e tendenze e agli investitori per programmare gli investimenti”, la CNA ha chiesto un codice identificativo nazionale da realizzare attraverso la Conferenza Stato-Regioni e il confronto/condivisione con le associazioni di rappresentanza del settore.
Una legge organica sulla professione di guida turistica – CNA ha chiesto, infine, di approvare in tempi brevi una legge organica sulla professione di guida turistica che fornisca alle Regioni criteri uniformi.