(Teleborsa) – La diplomazia internazionale si muove dopo l’attacco ordinato dal presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan contro obiettivi curdi nel nord-est della Siria in quella che è stata chiama operazione “Primavera di pace”.
Secondo fonti del Palazzo di Vetro, Belgio, Francia, Germania, Polonia e Gran Bretagna hanno infatti chiesto di tenere consultazioni urgenti del Consiglio di Sicurezza Onu giovedì mattina.
Lo stesso segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, si è detto “molto preoccupato” per quanto sta succedendo nel nordest della Siria. “Ogni operazione militare deve rispettare pienamente la Carta delle Nazioni Unite e le leggi umanitarie internazionali – ha aggiunto il suo portavoce- I civili e le infrastrutture civili devono essere protette”.
Guterres ha ribadito che “non ci sarà alcuna soluzione militare al conflitto in Siria” e solo “un processo politico inclusivo e credibile può portare una soluzione di lungo termine.
Nel frattempo, le prime notizie che arrivano dal territori sotto attacco parlano di bombe su obiettivi curdi fino a 30 km dentro il territorio siriano. A riferirlo è l’agenzia statale turca Anadolu.
Secondo quanto dichiarato comando delle operazioni delle forze curdo-siriane, senza fornire ulteriori dettagli, ci sarebbero le prime vittime civili: al momento però non è possibile verificare in maniera indipendente le informazioni sul terreno.
Fonti militari di Ankara hanno infine chiarito che le forze di terra dell’esercito turco entreranno nel nord-est della Siria solo dopo l’eliminazione dei “fattori di rischio”, cioè le postazioni armate delle milizie curde dell’Ypg, da subito primi obiettivi dei raid aerei e d’artiglieria dal territorio turco.