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Trump punta di nuovo il dito contro la Fed

(Teleborsa) – Oggi le banche centrali di India, Tailandia e Nuova Zelanda hanno tagliato più del previsto il costo del denaro e Trump non si fa sfuggire l’occasione di attaccare la Fed per non aver fatto lo stesso. Che all’inquilino della Casa Bianca la riduzione dei tassi di soli 25 punti base da parte dall’istituto di Jerome Powell non sia stato di suo gradimento è cosa ormai risaputa, oltre che poco velata.

Sulla scia di questo palese malcontento il Tycoon torna ad inveire contro la Federal Reserve esortandola a fare di più per rendere competitiva la propria Nazione. Su Twitter, il mezzo di comunicazione di maggior uso da parte del Presidente a stelle e strisce, questo scrive: “Il nostro problema non è la Cina, visto che siamo più forti che mai. Il denaro si sta riversando negli Stati Uniti mentre la Cina sta perdendo migliaia di imprese che si trasferiscono in altri Paesi e la loro valuta è sotto attacco. Il nostro problema è una Federal Reserve troppo orgogliosa per ammettere il suo errore di avere agito troppo in fretta e di avere deciso troppe strette monetarie (e io avevo ragione)”.

Ma non è tutto perché dopo il primo tweet i cinguettii si susseguono in una scarica di accuse dedicate all’istituto centrale americano: “Deve tagliare i tassi più velocemente e di molto e deve mettere fine alle ridicole strette, ora”, si legge su uno; “la curva dei rendimenti ha un margine troppo ampio, e non c’è inflazione. È terribile osservare questa incompetenza soprattutto quando le cose potrebbero essere risolte molto più facilmente”, continua in un altro per poi spegnere il dibattito con il mondo social concludendo sicuro: “Vinceremo comunque, ma sarebbe molto più facile se la Fed capisse, cosa che non fa, che siamo in competizione con altri paesi, che vogliono fare bene a nostre spese”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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