(Teleborsa) – “Le alleanze si fanno sui grandi temi. L’Italia sta accanto certamente a Francia, Spagna e in parte anche alla Germania. Ci sono i presupposti per cambiare le politiche economiche Ue. Come strutturare il bilancio dell’Eurozona, come mettere un accento sugli investimenti, sulle politiche industriali per accelerare la convergenza”. E’ quanto afferma il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in un’intervista alla Stampa.
Tria è finalmente rilassato dopo lo stop alla procedura di infrazione sull’Italia. “Sui mercati abbiamo riconquistato la fiducia”, in Europa “il clima è cambiato”, dice. È convinto di poter fare altrettanto anche nel prossimo autunno: rispettare i vincoli Ue “senza aumentare le tasse”, ma soltanto con i tagli di spesa. E appunto annuncia che l’Italia è pronta a giocare un ruolo da protagonista a Bruxelles per cambiare le regole. A partire dal Fiscal Compact.
Aver evitato la procedura di infrazione “è un successo del governo – sottolinea ancora Tria – abbiamo approvato misure utili non solo a evitare la procedura, ma anche a ricostruire fiducia nella nostra politica fiscale. Ci si aspettavano politiche diverse da un governo così effervescente, ma di fatto la nostra è stata una politica molto prudente”.
“Il Parlamento – ricorda il ministro – ha invitato il governo a rispettare gli obiettivi di finanza pubblica. Non attraverso un aumento delle tasse, ma con misure alternative. Il che significa tagli alla spesa. Siamo impegnati su questa linea. Vogliamo ridurre la pressione fiscale soprattutto a quelli che io chiamo ceti medi, che sono sottoposti ad aliquote disegnate per i ricchi con l’inflazione di 30 anni fa”.
Sulle autonomie Tria non ritiene che si è a un punto morto. “Non credo, c’è un dibattito molto politico. Ma l’accordo è possibile. Sul piano tecnico basta attenersi ad alcuni principi di fondo: la ripartizione delle risorse tra le varie Regioni deve avvenire attraverso la definizione dei fabbisogni standard che tengano
conto di tutte le particolarità locali. Se ci si basa su questo principio credo che l’autonomia si possa attuare senza problemi di discriminazione”.
Per quanto riguarda il salario minimo il ministro ha osservato: “Il vero problema è che noi purtroppo abbiamo ancora un’economia duale. Rischiamo di avere un impatto scarso o nullo nella parte più avanzata del Paese e un impatto più forte nel resto del Paese. D’altra parte l’esigenza esiste e dovrà essere soddisfatta in modo equilibrato”.
Sulla TAV “Da quel che ne so io, sta andando avanti perché non c’è alcun blocco. Ci vorrebbe una legge del parlamento per poterla interrompere e non mi pare ci siano le condizioni politiche”, ha affermato.
Infine, il titolare di via Venti Settembre si dice ottimista sul salvataggio di Banca Carige. “Io sono ottimista su un possibile esito positivo. Si sta lavorando a un progetto che credo abbia possibilità di successo con una soluzione essenzialmente di mercato”.