(Teleborsa) – IVA, TAV, salario minimo: tanti gli argomenti toccati dal Ministro dell’Economia Giovanni Tria nel corso di un’intervista a SkyTg24.
Alla domanda se confermasse il disinnesco delle clausole Iva ha detto: “Stiamo lavorando in quella direzione”. Nella risoluzione al Def – ha precisato il titolare del Mef- “il Parlamento ha chiesto al Governo di rispettare i saldi di finanza pubblica ma con misure alternative all’aumento dell’Iva, l’impegno è questo”.
DEFICIT/PIL NEL 2020 MOLTO CONTENUTO – Guardando alla manovra, il Ministro ha precisato che “Ci sarà un deficit molto contenuto, quello che serve all’economia italiana”, aggiungendo che il rapporto deficit/Pil il prossimo anno non sarà all’1,8% e che non è stato fissato un obiettivo con Bruxelles, con l’impegno di ridurre il saldo strutturale. Sempre restando in tema UE, Tria ha ribadito che “Italexit non è mai stata sul tavolo”.
Sul fronte Tav ha spiegato: per fermare il progetto “ci vuole una nuova legge in Parlamento, siccome non vedevo una maggioranza a favore dello stop alla Tav, ho sempre detto che andava avanti e infatti va avanti”.
Altro tema caldo la Flat Tax: “Non c’è nessuna flat tax nel senso di un unico scaglione – ha detto parlando della prossima manovra – si va nella direzione di diminuire il numero degli scaglioni il primo anno e poi ridurli ancora, iniziare. La scelta è su quali classi di reddito si potrà fare”.
SALARIO MINIMO: NON E’ COMPITO DELLO STATO COPRIRLO- “Non ho affrontato ancora la partita” del salario minimo e comunque “non è che lo Stato deve coprirlo”, ha risposto così il Ministro alla domanda sui costi per sostenere la misura. “Si può vedere come facilitare in via transitoria” la sua applicazione “ma è un problema che riguarda le imprese private, ne terremo conto nel disegno complessivo”.