(Teleborsa) – Una stroncatura senza se e senza ma quella che arriva dal Ministro dell’Economia Giovanni Tria che boccia sul nascere l’idea sponsorizzata dalla Lega e sostenuta da tutto il Parlamento con una mozione non vincolante – sulla quale il Pd ha poi preso le distanze – che ha chiesto di prendere in considerazione l’emissione dei cosiddetti mini-Bot (Bot di piccolo taglio e senza scadenza)
Dopo l’apertura di Giorgetti e Salvini, arriva la chiusura netta del titolare del dicastero dell’Economia ai mini-bot. Da Fukuoka, in Giappone, dove si trova per il G-20 dei ministri delle Finanze, Tria si accoda a Mario Draghi e affonda i mini-Bot. “Sarebbe illegale o inutile che l’Italia emettesse obbligazioni per pagare i suoi fornitori, perché queste banconote violerebbero le regole della moneta europea o si aggiungerebbero al massiccio debito pubblico del paese”, ha dichiarato.
“Questa è una cosa che sta nel loro programma -ha detto Tria riferendosi a Lega e M5S – Il Ministero dell’Economia ha già espresso un parere negativo”, ha concluso.
COSA SONO I MINIBOT – Vecchio cavallo di battaglia di Claudio Borghi – il principale consigliere economico della Lega che li ha sempre descritti come lo strumento da usare per prepararsi a un’ipotetica uscita ordinata dall’euro muovendosi nel perimetro – a suo dire, delle regole comunitarie – sono titoli pubblici di piccolo taglio (5, 10, 20, 50 e 100 euro), di aspetto simile alle banconote, con cui lo Stato potrebbe pagare i propri creditori e con cui privati e imprese potrebbero pagare beni e servizi legati allo Stato come le tasse, la benzina o i biglietti del treno. A differenza dei Bot, i mini-bot non avrebbero scadenza o tassi di interesse.
(Foto: Giovanni Tria )