(Teleborsa) – E’ pronto il decreto per l’anticipo del TFR/TFS agli statali, che dovrà essere liquidato ai dipendenti pubblici già andati in pensione ed a quelli che ci andranno nei prossimi mesi, fatto salvo il tetto dei 45 mila euro previsti dal decreto “Quota 100”.
Lo ha chiarito il Ministro della PA Giulia Bongiorno, precisando che il Dpcm dovrà essere inviato al Garante per la protezione dei dati personali e all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e, in seguito, al Consiglio di stato.
Il provvedimento consentirà a chi è andato o andrà in pensione, una volta ottenuta la certificazione dall’Ente erogatore del TFR/TFS, di avvalersi del diritto all’anticipazione entro il tetto previsto dei 45 mila euro ed un termine massimo di 75 giorni dalla domanda. Il Ministro ha anche chiarito che, riguardo alla tempistica, i 75 giorni non includono i tempi di presentazione della domanda da parte dell’interessato (non comprimibili, né preventivabili) ed i tempi di istruttoria interna da parte della banca (questi soggetti a riduzione e semplificazione secondo gli accordi definiti con ABI).
L’anticipazione effettuata dall’istituto di credito costituisce un contratto di finanziamento, nel quale la restituzione delle somme viene effettuata direttamente dall’ente erogatore del TFR/TFS alla banca che lo ha concesso al beneficiario. E’ fatta salva la possibilità per l’interessato di procedere direttamente, con oneri a proprio carico, ad un’estinzione anticipata (totale o parziale) del finanziamento.