(Teleborsa) – La TAV si farà perché fermare l’opera costerebbe di più che realizzarla, posto che l’Italia “non è riuscita ad ottenere la ridiscussione dell’opera” e che la Francia ha espresso la ferma volontà i portare avanti l’infrastruttura. Lo ha precisato il Premier Giuseppe Conte nel corso del question time alla Camera.
“Questo è stato l’elemento decisivo che ha pesato nella mia valutazione”, ha sottolineato il Presidente del Consiglio, ripercorrendo le fasi del processo di rivalutazione dell’opera: i risultati dell’analisi costi-benefici che hanno rafforzato la sua perplessità a portare avanti l’opera. “Abbiamo sempre sostenuto necessità di ridiscutere opera – ha ricordato – e ciò ha consentito di ottenere dalla Commissione europea un aumento della sua quota parte di finanziamento, questo è un dato oggettivo, quello che non siamo riusciti ad ottenere è la ridiscussione opera, anche a causa della volontà della Francia di portarla avanti”.
“Quando ci sono accordi internazionali – ha precisato il Premier – c’è una alternativa: raggiunge accordo bilaterale o si sceglie una determinazione unilaterale che però implica costi ingenti”.
In merito al tema Autonomie, Conte ribadita del ruolo centrale delle Camere nel processo decisionale. “Ritengo che il Parlamento – ha sottolineato – non debba essere coinvolto solo al termine del procedimento con un’alternativa del prendere e lasciare, le Camere devono assumere un ruolo primario prima della sottoscrizione dell’intesa”.
Conte ha parlato anche della manovra economica, assicurando che sarà concertata e varata in anticipo. “Stiamo lavorando alacremente. Nei prossimi giorni – ha assicurato – vedremo le parti sociali alla presenza di molti ministri per varare la manovra economica in anticipo”.