in

Tasse, “lunedì nero” per imprese e Partite IVA: allo Stato quasi 27 miliardi

(Teleborsa) – Sorridono le casse dello Stato, decisamente meno la platea di contribuenti chiamata ad adempiere ad una serie di oneri fiscali che rendono l’inizio di settimana tutt’altro che positivo. Oggi, 18 novembre, è un “lunedì nero” a tutti gli effetti: giornata campale, infatti, per imprese e popolo delle partite IVA. Tra il versamento dell’Iva e delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori, l’Ufficio studi della CGIA stima che saranno chiamate a pagare al fisco 26,9 miliardi di euro .Ma non finisce qui. Oltre a questo importo, tutte le imprese dovranno versare i contributi previdenziali dei propri dipendenti ed eventuali collaboratori: gli artigiani, i commercianti e i lavoratori autonomi, inoltre, verseranno all’Inps anche i propri.

“Verosimilmente – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – lo Stato incasserà in un solo giorno un importo pari alla dimensione economica della prossima manovra di bilancio. Una cifra da far tremare i polsi, anche se è bene ricordare che si tratta di una partita di giro. Le imprese, in qualità di sostituto di imposta, entro lunedì dovranno versare l’IVA incassata nelle settimane precedenti dalla propria clientela e l’Irpef di competenza delle proprie maestranze”. Il Segretario della CGIA Renato Mason sottolinea come – nonostante la pressione fiscale complessiva sulle imprese italiane che, secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale (Doing Business), ammonta al 59,1% dei profitti commerciali, contro una media presente nell’area dell’euro del 42,8% (16,3 punti in meno che da noi) e l’elenco delle cose che non vanno sia piuttosto lungo – “la fedeltà fiscale delle nostre imprese rimane comunque molto elevata.

SANZIONI A CHI NON PAGA – Come sottolineato da Zabeo, non mancheranno casi in cui sarà difficile onorare questa scadenza visto che purtroppo, ” la mancanza di liquidità sta tornando ad essere un problema assillante, soprattutto per tantissime piccole e micro imprese”.Che succede se qualcuno non rispetta la scadenza di pagamento prevista per oggi? L’ordinamento tributario, ricorda l’Ufficio studi della CGIA, impone al contribuente una sanzione dell’1% dell’importo da versare al fisco per ogni giorno di ritardo entro il 15esimo dalla scadenza. La percentuale sale al 15% se il pagamento viene effettuato entro il 90esimo giorno dalla scadenza. Per omesso pagamento o per versamento effettuato dopo 90 giorni dal termine previsto per legge, la sanzione sale al 30% dell’importo da versare all’erario. Indipendentemente dal ritardo, sono dovuti gli interessi legali pari allo 0,8% dell’importo da pagare.

Da non dimenticare che le sanzioni possono essere fortemente ridimensionate usufruendo dell’istituto del “ravvedimento operoso”, a condizione che si versi sia l’importo omesso che la sanzione (opportunamente ridotta) e gli interessi. Le riduzioni, ovviamente, diminuiscono con il passare del tempo di pagamento.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Al via la maxi Ipo di Aramco, società valutata fino a $ 1,7 mila miliardi

Maltempo, Italia in ginocchio da Nord a Sud