(Teleborsa) – Il Boeing 737 Max non potrà a riprendere a volare fino al completamento e all’esito positivo dei test ai simulatori da eseguire sotto l’egida della FAA, l’agenzia federale per l’aviazione degli Stati Uniti. Prim’ancora che si venisse a sapere di un nuovo difetto da correggere al microprocessore a cui è legato il software preposto a garantire la stabilizzazione del velivolo, non collegato al MCAS causa dei due disastri aerei costati la vita a 346 persone, nel frattempo riprogrammato e aggiornato, le compagnie aeree che per prime avevano pianificato rotte da operare con il 737 Max già nel mese di agosto, vale a dire American Airlines e Southwest Airlines, si erano già attivate per rimandare il proposito a tempi successivi.
Lo stesso ha fatto United Airlines, che ha previsto di tornare a impiegare il velivolo non prima del 3 settembre, con conseguente cancellazione di circa 1900 voli.
Appare chiaro che le verifiche degli standard operativi del 737 Max saranno condotte dalla FAA con il massimo rigore e lo stesso costruttore americano chiederà ufficialmente la nuova certificazione solo quando saranno garantiti livelli di sicurezza assoluti.
Nessuno può escludere, infatti, che possano presentarsi altre criticità, che una volta emerse contribuiranno però a rendere questo aeromobile probabilmente il più controllato di sempre.
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