(Teleborsa) – Anche nel I quadrimestre del 2019 l’indice FIUPS sul sentiment del settore immobiliare conferma un trend di stabilità con aspettative di crescita. Infatti, osservando la linea di interpolazione dell’indice, si rileva un sentiero di crescita e benché il FIUPS continui a oscillare in un intervallo di valori tra 19,52 e 18,50, queste piccole variazioni indicano che la percezione degli operatori auspica, di fatto, una crescita del settore immobiliare. Il panel si suddivide tra chi ritiene che la situazione economica degli ultimi 12 mesi sia rimasta stabile (pari al 47,19% del campione), chi pensa che la situazione sia peggiorata (pari al 34,83%) e chi, invece, ha il sentiment che la situazione sia migliorata (pari al 12,36%).
Questo è quanto emerge dall’indagine “Sentiment del mercato immobiliare”, l’Osservatorio nato da un’idea di Valter Mainetti, Amministratore Delegato di Sorgente Group, e condotta da Claudio Cacciamani, docente dell’Università di Parma. L’indagine, elaborata su base quadrimestrale dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma in collaborazione con Sorgente Group e Federimmobiliare, si basa su interviste rivolte a circa duecento operatori del mercato, appartenenti ai settori del trading, development, property management, facility management, progettazione, valutazione, consulenza e finanza immobiliare.
Circa la prospettiva futura (orizzonte temporale a 12 mesi) dell’economia del Paese, quasi il 50% degli intervistati prevede ancora una situazione di stabilità. Il sentiment riscontrato nel settore immobiliare per i futuri 12 mesi prospetta una stable situation, con una quota pari al 68,54% (in calo di 2 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione). Di contro, il 22.47% degli operatori pronostica una situazione in miglioramento, cui fa seguito la quota residuale di coloro che prevedono una fase negativa.
Le aspettative sulle attività (aziendale o professionale) degli intervistati per i prossimi 12 mesi si dividono fra chi prevede una stabilità (49,43%) e chi presagisce un incremento (37,93%). Sempre nei prossimi 12 mesi, gli intervistati prevedono che i prezzi degli immobili resteranno per lo più stabili, con quote che variano dal 35,63% del comparto industriale al 61,80% del comparto uffici. In evidenza segnali di una moderata riduzione dei prezzi soprattutto per il comparto industriale (45,98%) e commerciale (37,08%) e indicazioni di una moderata crescita per il comparto alberghiero (34,12%).
L’alberghiero è il comparto più richiesto a Roma. A Milano piace il comparto uffici. Da segnalare poi maggiori investimenti a Cortina, ma anche a Taormina e Capri.
Infine il panel degli intervistati ritiene, per il 52,33%, che il livello dei tassi bancari rimarrà negativo anche nel 2020 e svolgerà un ruolo del tutto neutro in funzione del mercato immobiliare, al punto da non percepire più il loro effetto sull’economia. Circa l’immissione dei primi NPL immobiliari sul mercato, il 47,67% degli intervistati lo accoglie positivamente. Di contro, il 19,77% esprime parere negativo. Significativa è anche la quota di coloro che invece ritengono che l’immissione di NPL immobiliari non avrà alcun impatto (32,56%).