(Teleborsa) – Scoppia come una bolla di sapone lo stato di agitazione dei dirigenti della scuola (presidi), che ha avuto luogo venerdì 20 dicembre, con l’incontro al Miur di una parte dei sindacati rappresentativi CISL FSUR, Flc CGIL, UIL Scuola RUA e SNALS Confsa e l’avvio di una procedura di conciliazione. Tra i vari punti trattati il salario accessorio e la sicurezza ed il FUN.
Per il sindacato Udir, invece, la conciliazione non ha ottenuto niente di nuovo: il tavolo per il rinnovo del contratto sarebbe stato attivato comunque viste le risorse stanziate nell’ultima legge di bilancio; inoltre è inutile richiedere incontri per determinare il FUN per il 2018/2019 quando già quello dell’anno precedente è sub indice per il ricorso che sta promuovendo proprio l’ufficio legale di Udir. Il giovane sindacato dunque conferma la proroga dei termini al 10 gennaio per aderire al ricorso e impugnare il taglio del FUN per recuperare fino a 5 mila euro annui, pro capite, dal 2016. A questo scopo è stato anche attivato il servizio di consulenza personalizzato per gli iscritti al fine di verificare la legittimità del DVR redatto.
Per il presidente del sindacato, Marcello Pacifico, che ha incontrato nei giorni scorsi anche il Direttore generale per le risorse umane e finanziarie del Miur, Jacopo Greco, l’unica soluzione contro l’illegittima decurtazione del Fun attuata dal MEF dal 2011 rimane il ricorso al tribunale amministrativo che è prossimo alla scadenza, per i termini di impugnazione dell’ultimo decreto direttore che toglie ulteriori 18 milioni di euro per il FUN per il 2017/2018. Proprio grazie alla vertenza promossa dal giovane sindacato, nella prossima legge di Bilancio sono stati stanziati 30 milioni di euro, quota che rappresenta la metà di quella richiesta in tribunale.