(Teleborsa) – Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti deve cedere di fronte alle richieste di Anief alla sentenza esemplare del Tar Lazio: il Miur con la nota odierna del Capo dipartimento Carmela Palumbo avverte gli Uffici scolastici regionali che per ordine del Commissario ad acta, su ricorso predisposto dal sindacato, già da quest’anno scolastico – entro la prima decade di maggio – e sino alla fine delle attività didattiche presso i licei musicali dovrà essere potenziato l’organico con l’insegnamento di un’ora suppletiva settimanale di strumento musicale nel primo biennio, che risulterà in organico di diritto dal prossimo anno come già predisposto dalla Legge di Stabilità. Poi, da settembre, gli Usr “provvederanno ad assegnare ai licei musicali le risorse di organico di diritto, secondo il vigente quadro ordinamentale”. Lo stesso potrebbe accadere per gli organici di sostegno siciliani sottodimensionati e anche ai posti nazionali per i corsi specializzanti di Tfa Sostegno sempre nel caos e pertanto soggetti ai ricorsi predisposti dal giovane sindacato.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ancora una volta, a seguito di una procedura commissariale per l’esecuzione di una sentenza del tribunale amministrativo, dopo la vicenda coda-pettine delle graduatorie, un ministro dell’Istruzione si ritrova a dover ottemperare a un giudicato formatosi grazie all’azione legale intrapresa dal nostro sindacato: è un segno inequivocabile, quello di chi continua ad interpretare correttamente la normativa e a garantire in questo caso il diritto allo studio dei nostri alunni. Ora aspettiamo di vedere se il Miur trasformerà i tanti posti in deroga sul sostegno in organico di diritto dopo il ricorso vinto avverso gli organici siciliani e se dimostrerà di aver rispettato la normativa nell’individuazione del numero dei posti per accedere ai corsi di specializzazione su sostegno le cui prove di accesso – conclude il leader del sindacato autonomo – sono ancora in corso tra mille polemiche e più che motivate impugnazioni ai giudici”.