(Teleborsa) – E stata sottoscritta oggi dai sindacati maggiori al Miur un’intesa sui diplomati magistrale, che permette loro di continuare a insegnare per quest’anno ma rimane il problema del loro reclutamento. In particolare prevede l’impegno da parte dell’amministrazione centrale “ad individuare, in tempi brevi, l’idoneo vincolo normativo per consentire l’estensione dei contratti che andrebbero sciolti al 30 giugno 2020”, al fine di garantire “la continuità didattica dopo l’applicazione delle sentenze di merito negative e il depennamento dalle graduatorie ad esaurimento” degli oltre 40 mila maestri diplomatisi fino al 2002. La norma, si legge nell’intesa, dovrà anche salvaguardare i diritti dei docenti utilmente collocati, per l’anno scolastico in corso per l’immissione in ruolo, ovvero quei docenti che sarebbero stati immessi in ruolo se non ci fosse stata l’assunzione con riserva del collega.
“Dal tavolo di confronto, ci aspettavamo una soluzione, una norma, che avrebbe permesso agli oltre 7 mila maestri già immessi in ruolo, con tanto di anno di ruolo superato, di non subire l’onta del licenziamento – spiega Marcello Pacifico, leader del sindacato Anief – . Con tanto di collocazione in seconda fascia d’Istituto e, allo stato attuale, senza alcuna possibilità di potere essere rinominati per le assunzioni a tempo indeterminato”, conclude il sindacalista autonomo.
Poiché tutto questo non è stato fatto, nemmeno in parte, Anief conferma lo sciopero già proclamato per il prossimo 12 novembre, con manifestazione davanti al palazzo, dove i gruppi parlamentari dovranno decidere se risolvere la questione oppure se far tornare il caso nelle aule dei tribunali.