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Scuola, Anief convocato da ministro Istruzione Lorenzo Fioramonti

(Teleborsa) – A dieci anni dalla sua nascita, oggi (18 settembre 2019) il sindacato Anief è entrato dalla porta principale del Miur per incontrare formalmente il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Il titolare del dicastero ha esordito rimarcando la sua disponibilità “a mantenere aperto il dialogo con tutte le organizzazioni sindacali”; ha precisato che alcuni dei punti trattati nella proposta Anief sono stati anche oggetto di confronto in altri tavoli e che comunque molti dei problemi affrontati sono all’attenzione del suo ministero. Nei prossimi giorni, a seguito delle decisioni politiche che saranno assunte nei provvedimenti urgenti sul precariato e sulla scuola, si riserva di approfondire taluni argomenti nei successivi incontri.

Nel frattempo, i problemi della scuola – come il reclutamento, le discriminazioni verso il personale non di ruolo, gli stipendi indegni per un Paese moderno – si sono acuiti, come dimostrano la denuncia della Commissione Ue e il ricorso pendente in Corte di Giustizia.

“Per la scuola servono una serie di provvedimenti urgenti, che affrontino con forza il tema del precariato e quello degli investimenti”: lo ha chiesto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, nel corso del primo incontro tenuto con il nuovo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Durante la riunione, che fa seguito a quella tenuta ieri con le altre organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto alla luce del perfezionamento delle procedure di accertamento della rappresentatività raggiunta dall’Anief nelle ultime elezioni Rsu, il leader del giovane sindacato ha ripercorso il decennio che ha portato l’organizzazione sindacale alla rappresentatività e quindi illustrato sia le urgenti iniziative da porre in atto per garantire il corretto avvio dell’anno scolastico sia le modalità per combattere e sconfiggere la piaga della precarietà, suggerendo anche la via per poter trovare risorse aggiuntive per il rinnovo del Contratto scaduto. A questo proposito, il sindacato ha messo in risalto come in base ai dati Ocse, riportati nel rapporto Education at a Glance, gli stipendi dei docenti italiani risultino ancora molto bassi rispetto a quelli dei colleghi dei Paesi sviluppati. Ecco perché servono aumenti consistenti, che sfruttino anche le risorse già esistenti, ma rimaste congelate.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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