(Teleborsa) – Bilancio sempre più negativo, per la scuola italiana. Secondo quanto riporta uno studio di Tuttoscuola, ben 130 mila nuovi iscritti alle superiori non prenderanno mai il diploma e chi ci arriva è costretto spesso ad accontentarsi di un lavoro non attinente agli studi, mentre appena il 18% consegue la laurea. Un dito nella piaga della dispersione scolastica italiana, aggravata dalla scarsa spendibilità di diversi corsi di studio e dal mancato collegamento con l’istruzione terziaria.
Secondo Marcello Pacifico, Presidente Nazionale ANIEF, “Avere cercato di approvare l’autonomia regionale differenziata in questa situazione, che crea cittadini senza futuro e un danno alla società intera oltre che al PIL, è stato da irresponsabili. Per contrastare il fenomeno della dispersione, bisogna agire all’opposto: le scuole collocate in aree più a rischio, con alti tassi di abbandono e di scarso tessuto socio-culturale, vanno necessariamente pungolate con il coinvolgimento formale di esperti esterni, psicologi, assistenti sociali, di una rete territoriale pronta a subentrare nei momenti critici. È poi necessario supportare il sistema scolastico delle regioni più arretrate – conclude Pacifico – con finanziamenti ad hoc, anche europei, rinforzare gli organici di docenti e personale ATA, anticipare l’obbligo scolastico a 5 anni e posticiparlo sino alla maggiore età.”