(Teleborsa) – Vecchie unità di misura addio. Da oggi la comunità scientifica accoglie ufficialmente il nuovo sistema di misurazione approvato il 16 novembre 2018 dalla 26esima Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure (Cgpm) che aveva visto protagonista l’Italia grazie al lavoro dell’Istituto Nazionale di Metrologia (Inrim).
Il nuovo sistema sostituisce il più vecchio, noto dal 1960 come Sistema Internazionale, che nel corso degli anni ha già visto numerose modifiche: alla base delle misurazioni non ci saranno più riferimenti fisici, come il Grand Kilo, il cilindro di platino-iridio riferimento del chilogrammo conservato a Parigi, ma leggi matematiche come le costanti dell’universo.
Ormai quasi tutte le unità di misura erano cambiate ad eccezione del chilogrammo che da oggi viene sostituito con la costante di Planck: cambiano anche ampere, kelvin e mole, che da oggi sono definiti rispettivamente dalla carica dell’elettrone, la costante di Boltzmann per il kelvin e il numero di Avogadro per la mole.
“È una rivoluzione che non comporterà alcuno scossone: non dovremo ritarare le nostre bilance e tutti gli altri strumenti di misura“, ha spiegato il presidente dell’Istituto Nazionale di Metrologia (Inrim) Diederik Wiersma.
Nessuna conseguenza, quindi, per chi va a fare la spesa: la bilancia continuerà a segnare un chilogrammo come ha fatto fino a ieri. Nel tempo, invece, a trarre vantaggio da questo cambiamento saranno le misure relative a quantità molto piccole: potranno guadagnare in precisione settori come l’industria elettronica, l’industria farmaceutica e le applicazioni delle nanotecnologie.
“Oggi è un grande giorno”, rileva la direttrice scientifica dell’Inrim, Maria Luisa Rastello.”Adesso le unità del Sistema Internazionale di misura sono riferite a una costante fondamentale, vale a dire che sono basate su un numero che si trova ovunque: è una differenza enorme rispetto al passato, soprattutto per il chilo, che era ancora un campione materiale conservato in una cassaforte con tre chiavi assegnate a tre persone”.
“Il nuovo sistema – conclude Rastello – è molto più democratico perché i valori di riferimento sono a disposizione di tutti a fronte di un piccolo prezzo: ad esempio, per il chilogrammo c’è una piccola aggiunta di incertezza, una variazione inferiore al peso di un’ala di una farfalla, e ben al di sotto del livello percepibile da chi compra un chilo di pasta”.