(Teleborsa) – “Quasi il 100% del nostro sviluppo tecnologico va nella direzione del business post-transizione”. Così Stefano Cao, l’Amministratore Delegato di Saipem in un articolo del Financial Times dal titolo “Services groups shift focus to renewables”.
“Il crollo del prezzo del petrolio, nel 2014, è stato un risveglio in un nuovo mondo” – ha spiegato il CEO – affermando che la sua azienda aveva già raggiunto “un punto di svolta” nella sua strategia e stava puntando a progetti non strettamente legati al petrolio come gas, infrastrutture ed energie rinnovabili, che ora rappresentano il 60% del suo portafoglio ordini.
Ricordando il crollo dei prezzi, Cao, ha affermato “non c’era spazio per la discussione con i clienti”. I tagli iniziali “sono stati a base sangue, sudore e lacrime”.
L’AD ha sottolineato che i progetti per l’energia rinnovabile sono molto meno rischiosi della perforazione in acque profonde e che “è necessario essere bravi a fare il proprio mestiere per conquistare un livello di margine più elevato”. L’effetto finale della scommessa sulla transizione energetica da parte delle service company potrebbe essere quello di ridurre i costi delle energie rinnovabili e accelerarne la diffusione.
Il Financial Times conclude che “gli analisti affermano che le società di servizi basate in Europa, come , stanno adattando le loro attività (al nuovo scenario) a un ritmo più rapido rispetto ai loro competitors statunitensi, replicando la simile disparità che si verifica tra major petrolifere”.