(Teleborsa) – “Agiremo in modo appropriato a sostegno dell’espansione economica”, ha affermato il presidente della Fed, Jerome Powell, intervenendo all’importante meeting di Jackson Hole, riconoscendo che l’economia americana si trova ad affrontare “significativi rischi” e che l’inflazione bassa sembra essere “il problema di questo secolo”.
“Abbiamo rinvenuto ulteriori prove di un rallentamento globale, soprattutto in Germania e Cina – ha proseguito il numero uno della Banca centrale americana – . Eventi geopolitici hanno dominato le news, inclusa la possibilità di una hard Brexit, le crescenti tensioni a Hong Kong e la dissoluzione del governo italiano”.
A tutto ciò si aggiungono le incertezze sulle trattative commerciali tra USA e Cina, che stanno avendo un ruolo nel rallentamento dell’economia globale. Rispondendo agli attacchi del presidente americano Donald Trump sulla necessità di tagliare incisivamente il costo del denaro per sostenere l’economia, Powell ha detto: “in linea di principio tutto quello che ha effetto sulle prospettive per l’occupazione e l’inflazione può avere effetto sulla politica monetaria, e questo include anche l’incertezza sulla politica commerciale. Non ci sono comunque precedenti in grado di guidare la risposta all’attuale situazione. Inoltre la politica monetaria è uno strumento potente che sostiene le spese dei consumatori, gli investimenti e la fiducia, ma non può offrire regole per il commercio internazionale”. “Abbiamo una lunga esperienza nell’affrontare i tipici sviluppi macroeconomici ma far entrare l’incertezza sulle politica commerciale” nel processo decisionale “è una nuova sfida”.