(Teleborsa) – “Sugar tax e plastic tax sono elementi giusti che vanno però contemperati con la capacità e la possibilità che dobbiamo dare alle imprese di transitare verso una produzione diversa che non abbia più al centro la plastica o beni inquinanti. Ho chiesto che la tassa entri in vigore il primo gennaio 2020 per dal tempo alle aziende, ma vedremo durante la discussione parlamentare riusciremo a fare ancora meglio. La transizione verso produzioni compatibili con l’ambiente deve essere fatta ma in accordo con le imprese e dando loro giusto tempo e spazio per adeguarsi alle nuove tendenze imprenditoriali”.
Così il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha risposto, a Treviso a margine dell’Assemblea di Unioncamere, ad una domanda sulle polemiche per le tasse su bibite e imballaggi plastici.
“Il Governo – ha ricordato Patuanelli – ha giurato il 5 settembre e dopo 40 giorni doveva aver pronto un Documento di aggiornamento al Def da nviare a Bruxelles e in questi 40 giorni è riuscito a fare una cosa enorme, cioè scardinare le clausole di salvaguardia che avrebbero comporto un aumento di 23 miliardi di euro di IVA che avrebbe avuto un riflesso enorme sulla domanda interna e sulle imprese. Questo elemento non può essere messo in secondo piano, ma è il cuore della manovra. Tutto il resto sono elementi di contorno. Riuscire a evitare le clausole di salvaguardia sull’Iva è stato davvero un elemento qualificante del Governo. Ora stiamo inserendo altre misure importanti come il taglio del cuneo fiscale, gli incentivi per le famiglie, la lotta all’evasione. Poi la Legge di bilancio è una partita che si sviluppa in più tempi, dalla proposta in Consiglio dei ministri al passaggio parlamentare”.
Sulla lotta all’evasione fiscale, secondo il Ministro, “ci sono riflessioni nel Governo ma io penso che la lotta all’evasione sia un principio sacrosanto. Penso che bisogna partire dal fatto che in Europa non ci siano più paradisi fiscali e che non sia più consentita l’elusione fiscale ai grandi gruppi. Bisogna partire da una lotta senza quartiere alla grande evasione con poche operazioni mirate per recuperare gran parte dell’evaso e dell’eluso. Lo stiamo facendo con un Decreto fiscale che contiene misure come il carcere per i grandi evasori e facendo presente all’Unione europea, e qui il M5S ha un peso fondamentale, che occorre una riflessione sui paradisi fiscali in Europa. Poi ci sono altri elementi come una microevasione diffusa, ma qui si interviene in un modo chiaro, cioè abbassando le tasse”.