(Teleborsa) – Affrontare i cambiamenti climatici e ridurne al minimo gli effetti è, senza dubbio, una delle sfide più difficili e urgenti del nostro tempo. Un fenomeno, sempre più preoccupante e in crescita, che chiama tutti in causa, al centro del summit sul clima di New York.
“Sessantasei governi, 10 regioni, 102 città, 93 aziende e 12 investitori si sono impegnati nel raggiungere le zero emissioni nette di CO2 entro il 2050”, si legge in un comunicato del Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres. “L’emergenza climatica è una gara che stiamo perdendo, ma possiamo vincerla“, ha continuato. Intanto, la Russia ha annunciato di aver ratificato l’accordo di Parigi. A sorpresa, al vertice si è presentato anche il “negazionista” Donald Trump, la cui posizione sul riscaldamento globale è ormai nota.
Il Palazzo di Vetro dell’Onu ha aperto apre le porte a quella che è stata ormai ribattezzata la “generazione Greta”, sulla scia dell’esempio della sedicenne svedese impegnata a lottare contro il climate change, che ha lanciato un accorato appello.
HOW DARE YOU? – La Thunberg si è rivolta in lacrime ai leader mondiali, lanciando un grido disperato per richiamare sulle conseguenze negative che i cambiamenti climatici stanno già causando:: “La scienza da trent’anni è chiara ma voi distogliete lo sguardo, come osate?”. “Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia”:, ha continuato. “Ci state deludendo, ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento, gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi, e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai”. E ancora: “Il mondo si sta svegliando e il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no”.
Intanto, 68 paesi si sono impegnati a rivedere formalmente verso l’alto i loro piani climatici entro il 2020, quando i 195 firmatari dell’accordo di Parigi dovrebbero presentare nuovi impegni. Inoltre, 30 paesi stanno ora aderendo ad un’alleanza che si propone di fermare la costruzione di centrali a carbone dal 2020.
Nei giorni scorsi è arrivata anche la svolta green della Germania con Berlino che ha messo sul piatto almeno 100 miliardi di euro entro il 2030 “per la protezione del clima e la transizione energetica”.