(Teleborsa) – Blockchain (catena di blocchi) è la tecnologia informatica che sta alla base del bitcoin, la criptovaluta più famosa del mondo finanziario. L’innovativa idea di questa catena, nata nel 2008 da Satoshi Nakamoto (pseudonimo dietro il quale si nascondono uno o più informatici che hanno creato appunto il bitcoin) è il fatto che ogni blocco che la compone contenga al proprio interno un insieme di transazioni che, nel loro utilizzo, hanno l’obiettivo di eliminare il ruolo di garanzia vestito dagli istituti bancari.
In particolare modo Blockchain nasce per eliminare l’intermediario, ovvero la banca, permettendo di effettuare operazione criptate completamente anonime e archiviandole in un registro pubblico distribuito in rete. Con questo metodo si evita che i dati della transazione siano memorizzati solamente in un pc, ma che vengano invece mantenuti in più apparecchi collegati tra loro chiamati “nodi”, atti a “verificare congiuntamente” la veridicità delle transazioni stesse. La conferma da parte della rete è il meccanismo di garanzia su cui si basa il sistema e in gergo si chiama “minino”. I blocchi una volta approvati sono immodificabili.
Ad oggi Nakamoto non è però riuscito ad escludere realmente i grandi colossi del credito da internet ma, al contrario, ne ha stuzzicato sempre più l’interesse. Dopo l’esempio di , , , , e che si sono unite per lavorare a un progetto proposto da UBS per creare nuova forma di denaro digitale, è la volta di e , che hanno annunciato una partnership intenta a rendere semplice per le aziende la tecnologia del blockchain.
Con il raggiungimento di questa intesa, Quorum, la piattaforma blockchain basata su Ethereum sviluppata da JP Morgan, sarà la prima piattaforma DLT resa disponibile tramite il servizio Azure di Microsoft e permetterà agli utenti di costruire una rete blockchain scalabile nel cloud. Al di fuori dei confini che delineano l’ambito FinTech infatti la tecnologia dei blockchain risulta utile nella creazione di registri decentralizzati e condivisi all’interno dei quali si posso gestire informazioni di qualsiasi genere.
La vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, crede in modo particolare sulla necessità di impiego della nuova piattaforma.
“Investire in tecnologia serve ad aumentare la competitività e ridurre i costi – ha dichiarato appunto Laura Castelli a margine dell’iniziativa “BlockChain for Business – La rivoluzione tecnologica che cambierà il futuro delle aziende” promossa da Italian Digital Revolution – e con Blockchain ci troviamo di fronte ad una rivoluzione tecnologica che potrebbe cambiare, radicalmente, il nostro futuro. Per questo dobbiamo essere pronti”.
“Per aiutare il Made in Italy – ha aggiunto la vice Ministro – come Governo abbiamo creato assieme a Cassa Depositi e Prestiti un fondo statale e previsto il riconoscimento dei registri che usano questa tecnologia. Iniziative che viaggiano in parallelo con il Fondo per l’innovazione annunciato qualche giorno fa dal Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Ancora una volta stiamo lavorando in sinergia con il mondo dell’impresa per far ripartire l’economia reale”.