(Teleborsa) – Occupazione in crescita nella Pubblica Amministrazione nel biennio 2015-2017. E’ quanto emerge dall’ultimo censimento permanente delle Istituzioni pubbliche condotto dall’Istat, relativo all’anno 2017, che ha censito 12.848 istituzioni pubbliche centrali e locali.
Nel biennio, l’occupazione dipendente nella PA è aumentata complessivamente dell’1,1% (+0,9% per il tempo indeterminato e +2,2% per quello a termine). Le persone che prestano servizio nei pubblici uffici sono 3.516.461, di cui 3.321.605 dipendenti (pari al 94,5% del totale) e circa 195 mila (pari al 5,5% del personale in servizio) occupato con altre forme contrattuali (collaboratori coordinati e continuativi o a progetto, altri atipici e temporanei).
Più della metà degli impiegati (54,6%) lavora nell’Amministrazione centrale (incluse scuole, forze armate e forze di pubblica sicurezza), il 19,8% è occupato nelle Aziende o Enti del Servizio sanitario nazionale, l’11,3% nei Comuni (i quali rappresentano quasi i due terzi delle istituzioni pubbliche).
Il contratto a tempo indeterminato caratterizza 3.023.901 rapporti di lavoro (l’86% del totale) mentre i contratti a tempo determinato sono 297.704 (pari all’8,5) %e 194.856 quelli non dipendenti (5,5%). I dipendenti a tempo determinato rappresentano il 10,1% del personale in servizio presso le Amministrazioni dello Stato.
Quanto al genere, le donne occupate nella PA sono 2 milioni e rappresentano la componente maggioritaria, con una quota pari al 56,9%% del personale in servizio. La più elevata presenza di donne si registra negli enti del Sistema sanitario nazionale (SSN) con il 65,9%, il valore più basso nelle Regioni (48,3%) e Università pubbliche (49,6%).