(Teleborsa) – “Il salario minimo non è la soluzione al mercato del lavoro italiano ed è solo mediamente efficace contro la povertà e la povertà lavorativa“. A dirlo è l’economista Andrea Garnero, economista presso il dipartimento lavoro e affari sociali dell’Ocse nel corso dell’audizione davanti alla Commissione Lavoro della Camera.
Secondo la stima dell’organizzazione, i 9 euro lordi l’ora, “sia in parità di potere d’acquisto sia rispetto al salario mediano, che è 11 euro e qualcosa in Italia, sarebbero il salario minimo lordo più elevato tra i Paesi dell’area Ocse. È una cifra molto elevata e più elevata della maggioranza dei contratti collettivi esistenti”, ha proseguito Garnero, ricordando che “se il valore del salario minimo legale è troppo alto i contratti collettivi saranno fuori mercato, ma se troppo basso non avrà mordente”.
Tuttavia, prosegue il delegato Ocse, il salario minimo orario “potrebbe fornire una maggiore protezione ai lavoratori“, anche se rimane più “legittima e condivisibile”, l’ipotesi di estendere erga omnes i contratti collettivi, purché si riesca a “garantire dei margini di flessibilità per adeguare il contratto collettivo nazionale alle esigenze aziendali e rispondere all’eterogeneità del paese e delle regioni evitando che i contratti pirata siano di fatto rimpiazzati da altre forme di non rispetto.