Le molteplici incertezze sui mercati spingono in rialzo i prezzi dell’oro, bene rifugio per eccellenza, che oggi ha aggiornato i nuovi massimi da 6 anni, superando quota 1.430 dollari l’oncia per la prima volta da settembre 2013.
A tenere banco sono ancora le tensioni crescenti tra Usa e Iran con l’annuncio di nuove sanzioni da parte di Washington e l’attesa per l’avvio del G20 di Osaka e per il vertice tra il presidente Usa, Donald Trump, e il leader cinese Xi Jinping, sulla guerra commerciale tra i due paesi. Oggi Ubs ha lanciato un allarme per l’economia mondiale: in caso di mancato accordo, si rischia una recessione globale.
Per prendere atti del nuovo scenario, gli analisti di Morgan Stanley hanno rivisto al rialzo le stime sui prezzi del metallo prezioso, che che nel secondo semestre dovrebbe attestarsi intorno ad una media di 1,435 dollari per poi scendere a 1,338 dollari in 2020.
Nel frattempo, il biglietto verde è sceso contro la maggior parte delle altre valute, per le aspettative su un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già a luglio, mentre i bitcoin hanno tenuto oltre quota 11.000 dollari, dopo aver superato quel limite per la prima volta in 16 mesi.