(Teleborsa) – “Innovazione e qualità sono i principali vettori dello sviluppo sostenibile che oggi è la sola modalità con cui possiamo immaginare la possibilità di sviluppo”. E’ quanto ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia per la consegna delle onorificenze ai Cavalieri del Lavoro al Quirinale.
Il Capo dello Stato ha sottolineato come “la nostra economia e l’insieme della nostra società hanno bisogno vitale che gli investimenti, pubblici e privati, ripartano con immediatezza“. Mattarella ha, infatti, riconosciuto che “il nostro sistema è reso più vulnerabile da problemi strutturali” come “il funzionamento dei servizi pubblici e della Pubblica amministrazione. Il tema della competitività – ha detto – chiama in causa la competitività complessiva del sistema Paese. Il nostro posto in Europa e nel mondo dipende in misura rilevante da questa sfida”.
E proprio su questi temi il ministro dello Sviluppo economico ha lanciato un appello a istituzioni e imprese: “Insieme dobbiamo trovare la strada per realizzare questo nuovo Piano chiamato Green New Deal in cui investimenti pubblici e privati realizzeranno la transizione ecologica del Paese”. Secondo il ministro “dobbiamo cambiare paradigma: la sostenibilità non è un costo puro, ma è la manifestazione della consapevolezza del fatto che tutti abbiamo delle responsabilità cui siamo chiamati a dare conto alla collettività, in diversa misura, oggi e domani”. In questo processo, ha sottolineato, “è indispensabile che la politica si faccia carico di accompagnare il cambiamento che la storia ci mette davanti”.
Il ministro ha poi ricordato che “siamo nel mezzo di una fase di rallentamento dell’economia globale che, per quanto attesa, avrà ripercussioni anche in Europa”, ma ha invitato a non spaventarsi. “Non dobbiamo spaventarci per lo scenario che ci attende: più che il domani, sinceramente temo l’atteggiamento di chi per tornaconto crede sia meglio non parlarne o tergiversare”. Il titolare del Mise ha poi assicurato che lavorerà “tenacemente perché in Europa si riescano a rivedere le regole fiscali con l’obiettivo di scorporare dal calcolo del deficit gli investimenti dello Stato per il futuro sostenibile“.
Patuanelli ha poi spronato a puntare a risultati duraturi con l’impegno e non attraverso slogan e propaganda. “I risultati duraturi si raggiungono solo con il forte impegno: questo è il messaggio principale da portare avanti in un momento storico in cui il ‘tutto e subito’ sembra il dogma inconfutabile, un momento storico in cui la forza dello slogan e della propaganda prende spesso il sopravvento sul pensiero e sulla dedizione quotidiana, fattori fondamentali affinché le idee, anche imprenditoriali, prendano corpo e contribuiscano a migliorare la nostra società”. Secondo il ministro “c’è bisogno di creare un ambiente più vicino a chi ogni giorno si adopera e offre lavoro: in questa direzione il primo passo è assicurare la certezza di regole e misure, così da garantire la possibilità di programmare con razionalità gli investimenti in azienda”.
Il presidente Mattarella nel suo intervento ha inoltre sottolineato l’importanza di “un’alleanza tra le generazioni. Nessuna comunità può progredire se si spezza la catena della fiducia, della speranza di poter realizzare un futuro migliore. Nessuna società può ben preparare il proprio domani se i giovani incontrano ostacoli nel loro percorso di crescita o se la struttura sociale li emargina, non crea opportunità e occasioni di assunzione di responsabilità, mettendoli talvolta di fronte a scelte di migrazione forzata per assicurarsi un futuro”. E sulle contrapposizioni fra giovani e anziani, il Capo dello Stato ha osservato chi crea “artificiose contrapposizioni giovani-anziani per la distribuzione delle risorse pubbliche” mette in discussione la stessa coesione sociale.
Infine, uno sguardo del presidente Mattarella all’Europa. “L’Europa può essere ancora l’avanguardia del cambiamento. Nella produzione, nell’equilibrio dei consumi, nella tutela ambientale, nel modello sociale e di welfare. Ci si può porre alla testa di una trasformazione tale da creare nuova ricchezza e poterla distribuire in modo più equo del passato. È un’occasione storica per cercare di tenere uniti, nella nuova era, etica ed economia, crescita di produttività e maggiore coesione”. Un’Europa più forte, ha concluso, “è condizione per un contesto favorevole alle nostre imprese. Un’Europa salda nel sostenere le ragioni di scambio libere ed eque”.