(Teleborsa) – C’è posto solo per 1 bambino su 4 negli asili nido italiani, il 24% di quelli fino a tre anni d’età contro il parametro del 33% fissato dall’Unione Europea per poter conciliare vita familiare e professionale e promuovere la partecipazione delle donne al mondo del lavoro. Lo rivela un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Istat in relazione all’annuncio del Ministero dell’Economia Gualtieri sugli asili gratis per le famiglie italiane dal prossimo primo gennaio 2020.I servizi di welfare familiare sono sempre più importanti e quelli legati all’infanzia hanno ormai un ruolo strategico soprattutto in presenza di due genitori che lavorano e che non hanno parenti a cui affidare i figli nelle ore di assenza fuori casa.
La spesa per gli asili dell’infanzia in Italia – rileva ancora Uecoop – sfiora 1,5 miliardi di euro all’anno con oltre 350mila posti autorizzati su un totale di 1,4 milioni di bambini fra zero e due anni potenziali utenti. E non è un caso che per 6 dipendenti su 10 (59%) al primo posto nella classifica dei benefit aziendali preferiti – rileva Uecoop su dati Ipsos – ci siano quelli legati alle spese familiari, dall’asilo alla scuola dei figli. Il welfare privato sta diventando sempre più complementare rispetto al pubblico per rispondere a una crescente richiesta di servizi e assistenza che arriva soprattutto da chi non ha possibilità di sfruttare reti familiari di sostegno a cui affidare i figli nelle ore di assenza fuori casa. E se da una parte il 46% dei benefit più desiderati è legato alle spese scolastiche dei figli per tasse e libri di testo c’è un altro 22% che punta su asili nido e baby sitter.