(Teleborsa) – Una “riforma complessiva delle aliquote Irpef a vantaggio per tutti, così da costruire un’alleanza tra i contribuenti in regola, secondo il sacrosanto principio del pagare tutti per pagare meno”. Questa la priorità che dovrebbe perseguire la manovra economica secondo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.
“Diamo volentieri atto al governo di aver disinnescato gli aumenti Iva. Un passaggio per il quale come Confcommercio ci siamo battuti con convinzione, consapevoli che si sarebbe tradotto in 23 miliardi di maggiori imposte, spalancando così la porta alla recessione” ha affermato Sangalli intervenendo al convegno sul mondo delle professioni. Tuttavia – ha aggiunto il presidente di Confcommercio commentando la manovra – “resta il tema della crescita, bisogna rafforzare l’impegno per la crescita” in quanto “l’obiettivo programmatico oggi è quello di un tasso di crescita, nel 2020, dello 0,6 per cento del Pil, con il rischio di una previsione al ribasso, considerate le crescenti tensioni internazionali”.
Sottolineando che l’associazione condivide “il richiamo a incentivare l’uso della moneta elettronica senza disincentivare il legittimo ricorso al contante”, Sangalli ha auspicato “un passo in avanti concreto per la riduzione strutturale dei costi e delle commissioni che gravano su consumatori ed imprese”. “Ad oggi – ha spiegato il presidente di Confcommercio – nella manovra compare, è vero, lo strumento del credito d’imposta per il ristorno delle commissioni a carico delle imprese che accettano carte di credito e di debito. Ma la dotazione di circa 80 milioni di euro per un biennio crediamo non sia sufficiente a fronte al monte commissioni stimato nell’ordine dei 2 miliardi di euro all’anno”.