(Teleborsa) – Sale la tensione tra Lega e Movimento 5 Stelle. Dopo una giornata di botta e risposta sul tema della riforma della giustizia, il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini torna a convocare le parti sociali in vista della manovra economica, confermando un secondo incontro al Viminale per il 6 agosto dopo quello del 15 luglio.
“Cari presidenti, cari segretari, considerato che la netta maggioranza di voi ha dato la propria disponibilità a continuare la giornata di lavoro il 6 agosto, vi confermo che il tavolo di lavoro, avviato il 15 luglio, proseguirà al Viminale martedì 6 agosto a partire dalle ore 10 fino alle ore 15 circa”, si legge in una lettera inviata a sindacati e associazioni di categoria. “Naturalmente – aggiunge il vicepremier – potremo sentirci o incontrarci successivamente con chi non potrà partecipare alla riunione. Vi ringrazio per i contributi di idee e per il tempo dedicato”.
Salvini alza così l’asticella dello scontro, scavalcando non solo il premier Giuseppe Conte, ma anche l’altro vicepremier nonché ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio.
A ciò ai aggiunge la polemica innestata con Alessandro Di Battista che aveva definito la Lega “un banalissimo partito di sistema”, uguale a Pd, Forza Italia e altri.
“Gli insulti del signor Di Battista, il vacanziero più pagato del mondo, non mi interessano. Lottiamo ogni giorno contro mafiosi, spacciatori e scafisti, abbiamo la fiducia di milioni di italiani, chi se ne frega di Di Battista“, risponde il leader del Carroccio.
Alle sue parole seguono quelle di Di Maio: “Non mi interessano le polemiche, certo trovo curioso che si dia a Di Battista del vacanziero da una spiaggia. Alessandro merita rispetto, così come tutto il M5S“, dichiara il capo politico del movimento all’Ansa.
A dare un’altra stoccata è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. “Salvini ha fatto un elenco di opere sbloccate dimenticandosi che il merito non era suo ma del M5S e del Mit dove purtroppo non c’era l’ombra di un leghista perché non abbiamo neanche un sottosegretario”, ha dichiarato in diretta Facebook.
“I leghisti stanno cercando di prendersi tutto il merito” ma “dopo la brutta fine fatta dal sottosegretario Siri e le dimissioni di Rixi” non ci sono state sostituzioni e “solo in queste settimane abbiamo chiuso questo dossier. Non mi interessa – conclude il ministro – se la Lega sale sul carro vincitore”.