(Teleborsa) – Il Daspo ai commercialisti che rilasciano attestazioni per crediti fiscali inesistenti è “una misura inutile per il semplice fatto che già ora i commercialisti che così si comportano sono soggetti non solo a sanzioni amministrative, ma anche a responsabilità penali, perché anche di recente la Corte di Cassazione ha affermato che la condotta integra il reato di ‘dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici’, punibile da 1,5 a 6 anni di reclusione ex art. 3 del DLgs. 74/2000”. E’ quanto afferma il Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani.
“Come liberi professionisti a cui lo Stato chiede attività di controllo e presidio, gravandoci di stringenti responsabilità anche penali – prosegue Miani – restiamo francamente sconcertati da un approccio enfatico che lascia intendere che fino a oggi queste responsabilità non ci fossero. Come cittadini e contribuenti, manifestiamo invece preoccupazione, perché non è certo con norme inutili a uso e consumo di titolo di giornale che si possono trovare i 7 miliardi che attualmente mancano all’appello nella NADEF. Restiamo come sempre a disposizione delle istituzioni e della politica – conclude Miani – ma chiediamo rispetto”.