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Manovra, le proposte delle parti sociali al Viminale

(Teleborsa) – Tante le indicazioni emerse durante l’incontro con le parti sociali che si è svolto oggi, lunedì 15 luglio, convocato dal Ministro dell’Interno Salvini, per un confronto sulla crescita volto “a raccogliere suggerimenti”, come ha dichiarato lo stesso Vicepremier.

ALLEANZA COOP, LUSETTI:
Rilanciare la crescita con l’effettivo sblocco dei cantieri, la ripresa degli investimenti pubblici ed incentivi alla sostenibilità; destinare adeguate risorse ordinarie al Mezzogiorno, utilizzando al meglio i fondi europei; valorizzare la contrattazione nazionale “leader”, cui va ricondotta la determinazione del salario minimo orario che può essere definito per legge solo nei settori non coperti; destinare le risorse utilizzate per gli incentivi periodici alle assunzioni ad una riduzione strutturale del cuneo fiscale per tutta la platea degli occupati; scongiurare l’aumento delle aliquote Iva.

Queste le principali indicazioni al Governo espresse da Mauro Lusetti, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, anche a nome dei copresidenti Maurizio Gardini e Brenno Begani, nel corso dell’incontro con le parti sociali convocato dal Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Particolare attenzione, a giudizio dell’Alleanza, si legge in una nota, va riservata al territorio e alle comunità. A questo proposito, Lusetti ha chiesto l’introduzione di una legge che sostenga l’esperienza delle cooperative di comunità, dove sono protagonisti i cittadini che si assumono la responsabilità condivisa della gestione di beni comuni per contrastare l’abbandono delle aree interne e il degrado delle città. Strettamente legata al territorio, la questione dell’autonomia differenziata.

“Per noi – ha detto Lusetti – è una richiesta condivisibile se motivata dalla volontà di rispondere più efficacemente alle esigenze del proprio territorio;ma questo deve avvenire nel rispetto scrupoloso della Costituzione, senza sconfinare nell’indiscriminata devoluzione di potestà non espressamente previste, per non mettere a rischio l’unità e la solidarietà nazionale”. Salvaguardare unità e solidarietà significa destinare al Mezzogiorno un volume complessivo di stanziamenti ordinari proporzionale alla popolazione ed utilizzare al meglio gli oltre 40 miliardi di risorse europee “che possono rappresentare – ha aggiunto Lusetti – una buona leva per una crescita coesiva, territorialmente equilibrata e sostenibile del Paese”. Dopo aver espresso, a proposito della sessione di bilancio 2020, apprezzamento per il lavoro finora svolto nei confronti della Commissione UE e sottolineato la necessità di mantenere in equilibrio i conti pubblici. Il presidente dell’Alleanza si è anche soffermato sui temi della politica industriale. Al proposito, Lusetti ha affermato che “occorre proseguire nelle misure di sostegno alle imprese per l’innovazione tecnologica, recuperando alcune misure fondamentali del capitolo Impresa 4.0 e degli incentivi per gli investimenti in Ricerca e sviluppo”. Inoltre, ha indicato l’opportunità di prevedere misure per promuovere la nascita e lo sviluppo di imprese cooperative in settori nuovi, come le cooperative di comunità e le piattaforme cooperative che valorizzano la partecipazione attiva dei lavoratori e degli utenti nella transizione digitale.

CONFCOMMERCIO, SANGALLI: “Innovazione, infrastrutture e riforma del sistema fiscale: sono queste le scelte di fondo che, a nostro avviso, occorrono per rafforzare la crescita del nostro Paese”. Lo ha detto il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, arrivando al Viminale. “Sul versante fiscale, in particolare, ribadiamo anzitutto l`esigenza di scongiurare gli aumenti Iva per oltre 50 miliardi di euro già programmati tra il 2020 e il 2021 – ha aggiunto – e di avviare poi, anche nella prospettiva della flat tax, il processo di riduzione delle aliquote Irpef a vantaggio dei contribuenti in regola. Il tutto con giusta attenzione agli equilibri della finanza pubblica ed alla progressività del prelievo fiscale. Quanto al salario minimo abbiamo sottolineato che si tratterebbe di una scelta che ci porterebbe fuori strada. E che, invece, occorre un`azione fondata su più crescita e su un minor cuneo fiscale, su più valorizzazione della contrattazione collettiva siglata da chi realmente rappresenta lavoratori e imprese e su più contrasto dei contratti pirata”.

CONFEDILIZIA, SPAZIANI TESTA: “Al vicepresidente del Consiglio Salvini abbiamo segnalato la situazione di crisi in cui versa il settore immobiliare, con i dati Istat ed Eurostat che certificano periodicamente la continua erosione del risparmio di famiglie e imprese, e formulato alcune proposte. La prima è la progressiva riduzione della patrimoniale Imu-Tasi da 21 miliardi l’anno, iniziando dagli immobili sfitti e da quelli inagibili”. Lo afferma il Presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. “La seconda – ha aggiunto – è la stabilizzazione della cedolare secca sugli affitti dei negozi, a completamento di quella ‘flat tax dell’immobiliare’ che nel comparto abitativo sta funzionando da anni. La terza proposta è la modifica del trattamento fiscale delle società immobiliari, attraverso l’inquadramento fra i beni strumentali degli immobili abitativi locati. Confidiamo che la prossima legge di bilancio possa rappresentare l’occasione per un cambio di rotta nell’immobiliare”.

COPAGRI : “Compulsiamo l’accelerazione delle privatizzazioni e la vendita dei beni pubblici e riteniamo prioritario puntare con decisione sulla revisione della spesa pubblica, mirando a un forte taglio degli sprechi con l`obiettivo di recuperare risorse utili al fine di, fra l`altro, garantire le risorse necessarie agli investimenti, soprattutto in termini di infrastrutture materiali ed immateriali”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina, intervenendo al tavolo di confronto con le parti sociali al Viminale, durante il quale ha ribadito alcune delle proposte già avanzate dalla Confederazione in occasione di altri tavoli ministeriali. “Analogo impegno andrà destinato alla revisione del cuneo fiscale e contributivo a carico delle imprese, così da poter favorire il più possibile la ripresa economica; queste scelte sono a nostro avviso essenziali per far ripartire i consumi interni, rafforzare l`export e ridare ossigeno all`occupazione”, ha aggiunto il Presidente. “Per il comparto agricolo, in particolare, è fondamentale continuare a puntare con sempre maggiore decisione sulla semplificazione delle procedure e sulla sburocratizzazione del settore, andando a contrastare una burocrazia asfissiante, che scoraggia chi vuole investire, tra cavilli, documenti e attese infinite”, ha proseguito Verrascina. “È poi fondamentale perseguire una politica di internazionalizzazione delle imprese agroalimentari che definisca chiaramente e nel dettaglio obiettivi, strategie, strumenti e soprattutto risorse. Analogo impegno andrà destinato allo studio di politiche che mettano al centro il supporto alla ricerca, all`innovazione e alla formazione e che mirino alla creazione di un legame più stretto tra i programmi di ricerca e l`evoluzione del mondo agricolo”, ha concluso il presidente della Copagri.

CONFPAI: “Proposte concrete e realizzabili che abbracciano vari ambiti e con un unico intento: favorire crescita, sviluppo e lavoro e supportare le Pmi, spina dorsale della nostra economia”. Questo il “pacchetto” di idee presentato oggi dal presidente Maurizio Casasco che ha rappresentato Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata con oltre 83 mila aziende e più di un milione di lavoratori associati. “Ridurre il cuneo fiscale – evidenzia Confapi – è oggi prioritario per abbattere il costo del lavoro e permettere alle imprese di essere competitive. Un primo passo può essere la detassazione degli aumenti retributivi definiti a livello di contrattazione nazionale e aziendale. Seguendo tale percorso, il gettito annuale dell’Inps non subirebbe variazioni rispetto agli anni precedenti, gli aumenti andrebbero direttamente a beneficio dei lavoratori, crescerebbero i consumi, la domanda e il mercato interno che è ancora molto importante per le nostre industrie”. “La semplificazione – continua Confapi – resta un tema cruciale perché non è pensabile che, ogni anno, un’azienda debba effettuare ben 89 operazioni tra dichiarativi, adempimenti e pagamenti fiscali. Le imprese molto spesso svolgono una mole di lavoro enorme per inserire dati che sono già in possesso della Pubblica Amministrazione: semplificare significa maggior efficienza e risparmio di tempo e costi”. “Riteniamo che anche una Riforma del processo civile delle imprese sia urgente per scongiurare le lungaggini processuali che disincentivano gli investimenti nel nostro Paese – sottolinea Confapi -. Anche il Consiglio dell’Unione Europea ha auspicato l’introduzione di norme procedurali più semplici al fine di accelerare i processi civili. Sarebbero sufficienti poche norme per estendere, con gli opportuni adattamenti, il processo Fornero anche alle imprese, purché sia prevista una norma sanzionatoria per i giudici che non rispettano i termini processuali”.

CONFETRA: “Il nostro campo d’azione è il mondo, la partita è quella degli scambi Internazionali e le regole e le condizioni di questa partita tendono ad essere imposte dai grandi player globali: a partire dagli USA del Presidente Trump o dalla Cina. Non possono le nostre imprese misurarsi da sole con dossier di caratura storica, politica e sovranazionale quali Via della Seta, Guerra dei Dazi, Brexit, Consortia Regulation ed Antitrust comu-nitaria, Corridoi Transeuropei e Grandi Opere infrastrutturali, Golden Power, digitalizzazione dei flussi e controllo del 5G”. Lo ha dichiarato il presidente di Confetra Guido Nicolini. “Fin dalla prossima Legge di Bilancio, dunque, occorrerà che il Governo dia risposte coerenti con un disegno più complessivo – ha aggiunto -. Se l’Italia vuole giocare la partita globale della logistica 4.0, bisogna procedere senza esitazioni sui completamenti delle opere infrastrutturali legate ai Corridoi Ten T, sulla digitalizzazione dell’intera supply chain investendo sulle autostrade immateriali 5G e sulla informatizzazione di flussi, nodi e reti, sulla conferma delle politiche di supporto allo shift modale ed all’intermodalità, su una massiccia azione di semplificazione e disboscamento normativo ed amministrativo: a partire dai tempi insopportabili provocati da tante previsioni ridondanti relative ai controlli sulla merce e dal ruolo improprio ed inutilmente intralciante di ART rispetto alle attività delle imprese logistiche che non gestiscono infrastrutture in regime di monopolio”. Confetra presenterà nei prossimi giorni il proprio dossier completo in vista della prossima sessione di Bilancio: portualità, cargo aereo, trasporto ferroviario merci, autotra-sporto, corrieri e magazzini, spedizioni internazionali, interporti, “serve una politica ve-ra e strutturata per l’intera industry logistica” ha concluso Nicolini.

LANDINI: “Insieme con Cisl e Uil abbiamo proposte, idee, una piattaforma unitaria. Rappresentiamo milioni di lavoratori, pensionati, precari, giovani e vorremmo aprire un confronto vero con il Governo”. E’ quanto avrebbe detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al tavolo sulla crescita al Viminale. “L`abbiamo già detto al presidente del consiglio che ci ha incontrato nei giorni scorsi – avrebbe affermato secondo fonti vicine al leader della Cgil – il problema non è vedersi ogni tanto, ma potersi confrontare per capire se ci sono delle convergenze oppure no. Primo tema è la questione degli investimenti. Abbiamo bisogno di creare lavoro e senza investimenti il lavoro non si crea. Dal 2008 a oggi abbiamo registrato una diminuzione del 30% degli investimenti pubblici. Serve un piano straordinario di investimenti pubblici e privati”. Secondo Landini “per noi bisogna unire il Paese, non dividerlo. Per questo molte delle cose proposte dal Governo come l`autonomia differenziata non ci convincono. Pensiamo che una serie di diritti come la sanità, l’istruzione, devono essere garantiti a tutti. Per far ripartire il Paese bisogna unirlo. Serve poi una forte riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti e i pensionati attraverso le detrazioni. Occorre rinnovare i contratti pubblici e privati, trovando le risorse. Non ho sentito una parola sul tema dell`evasione fiscale, non si può continuare a parlare di ridurre le tasse quando abbiamo 120 miliardi di evasione fiscale, combatterla è una priorità politica che noi non vediamo. Per combattere l`evasione fiscale servono nuove assunzioni di professionalità specifiche all`agenzia delle entrate, incrociare i dati oggi disponibili e una drastica riduzione dell`utilizzo del contante”. Landini ha aggiunto che “nel nostro Paese c`è un problema di concentrazione della ricchezza (50% nelle mani del 10%), quindi si può pensare a contributi di solidarietà (di equità) sulla ricchezza finanziaria, finalizzati a investimenti, a creare lavoro, a politiche verdi. Altro tema è la formazione, il diritto alla formazione permanente per tutte le persone che lavorano. Oggi se vogliamo affrontare questo tema abbiamo bisogno non solo che i giovani arrivino alla laurea. Tutti quelli che oggi sono al lavoro devono avere il diritto di potersi aggiornare e qualificare per non essere espulsi dai processi produttivi. Il digitale e le tecnologie riguarderanno trasversalmente qualsiasi attività del nostro Paese”. E, infine: “Serve un luogo centrale pubblico, un’agenzia centrale, in cui si possa discutere delle scelte di politica industriale ed economica, che indichi la strategia per i prossimi anni. Il Mezzogiorno è un problema centrale per tutta Italia e per la nostra dimensione Europea: servono infrastrutture, investimenti. Rafforzare i contratti nazionali e cancellare i contratti pirata, misurando la rappresentanza per i sindacati e le associazioni delle imprese”. Rivolgendosi a Salvini: “Sarebbe utile un confronto anche su temi che riguardano direttamente il suo ministero e sui quali non ci troviamo d`accordo, come per esempio la chiusura dei porti o il decreto sicurezza”. E sulla sicurezza sul lavoro “c`è un problema, si continua a morire come si moriva 50 anni fa. C`è un problema di caporalato, di infiltrazioni, pezzi interi dell`economia reale sono in mano alla criminalità organizzata. Questi sono i temi da affrontare. A noi non è piaciuto lo sblocca cantieri poiché vengono aumentati gli appalti e i subappalti, ossia ciò che ha determinato invece questa situazione”.

FURLAN: “Il Governo fa bene a aprire un dialogo con il sindacato e le parti sociali perché la prossima finanziaria sarà sicuramente molto complessa. Anche per noi bisogna esorcizzare l’aumento dell’Iva che sarebbe un disastro per le famiglie e per il mondo che noi rappresentiamo”. E’ quanto avrebbe affermato la leader della Cisl, Annamaria Furlan. “La prima questione da affrontare è quella della crescita – avrebbe detto secondo fonti vicine alla Cisl – questa deve essere la priorità per le istituzioni e per le parti sociali. Tutto il resto viene dopo. Bisogna sbloccare gli investimenti pubblici e le opere infrastrutturali, parliamo di circa 80 miliardi di euro fermi e di 40 mila posti di lavoro. C’è un tema ideologico che va superato sulle infrastrutture, vale per la Tav e per le altre opere. A Genova non si è ancora sbloccata la Gronda nemmeno dopo il crollo e la tragedia del ponte Morandi. E poi bisogna investire di più in qualità, innovazione e ricerca”. Furlan ha aggiunto che “aver ridotto le risorse nella legge di bilancio è stato un errore grave che va recuperato, insieme con quello della formazione e dell’alternanza scuola-lavoro, altrimenti non riusciremo a dare una risposta alle aziende e ai nostri giovani. Sulla flat tax per noi è fondamentale dare una risposta ai lavoratori e ai pensionati in termini di equità fiscale e anche per far alzare i consumi sapendo che il 75% delle nostre imprese lavora per i consumi interni. Per questo vogliamo capire e approfondire come si concretizza il progetto della flat tax perché è giusto abbassare le aliquote, ma vanno garantite le detrazioni per i lavoratori e le famiglie e la progressività del sistema fiscale”. La leader della Cisl ha poi ricordato che “occorre aprire un confronto serio su queste questioni perché la riforma fiscale va fatta insieme. Penso che sia importante che oggi tutte le parti sociali, imprese e sindacato dicano oggi che bisognerebbe abbassare il cuneo fiscale sulle buste paga dei lavoratori. Infine, dobbiamo affrontare la questione grave della mancanza di sicurezza sul lavoro. Ongi giorno è un bollettino di guerra. Una emergenza nazionale. Prima o poi dobbiamo affrontare questo tema spinoso. Cosi come abbiamo 160 crisi aziendali aperte e 280mila lavoratori che aspettano una risposta. Ci vuole un impegno collettivo del Governo”.

CNA: “Eliminare la stortura in materia di lavori di ristrutturazione ambientale e anti-sismica introdotta dall’articolo 10 del Decreto Crescita, che penalizza artigiani e piccole imprese, e introdurre al suo posto la cessione del credito d’imposta a banche e intermediari finanziari. E, in tema di credito, ripristinare il ruolo dei Confidi per allentare la stretta creditizia nei confronti delle attività produttive”. Solo alcune delle priorità indicate dal Presidente della Cna, Daniele Vaccarino.

CIA : “Nel nostro Paese il tema della dotazione delle infrastrutture è cruciale per lo sviluppo e questo non si limita a quelle fisiche, ma anche alle infrastrutture sociali e tecnologiche, dunque servizi per quelle aree interne in cui l’agricoltura e’ protagonista e svolge un ruolo insostituibile nella manutenzione del territorio e come presidio costante contro il dissesto idrogeologico. E’, dunque, essenziale il miglioramento delle condizioni di vita nelle aree rurali per agevolare l’insediamento dell’impresa agricola e arginare il fenomeno dello spopolamento”. Lo ha evidenziato il Presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino,


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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