(Teleborsa) – Il ministro dell`Economia Roberto Gualtieri dice in un’intervista al Corriere della Sera che “abbiamo ripreso l’Italia per i capelli“, e che per la manovra servono 14 miliardi. Conferma, inoltre, la lotta agli evasori e i tagli alle spese. Secondo Gualtieri “la sfida di questa manovra era così ardua che Salvini ha aperto la crisi perché sapeva di non essere in grado di affrontarla”.
“Sull’onda della demagogia di Salvini e di politiche che hanno diviso il Paese – afferma Gualtieri – l`Italia aveva preso una direzione pericolosa. Oggi dobbiamo rimetterla su un sentiero di crescita, stabilità, ricomposizione delle fratture sociali e territoriali. Questo è un compito eminentemente politico”. Per il titolare di Via Venti Settembre “è evidente che una posizione chiaramente europeista del governo e della maggioranza ha in sé un effetto positivo. Al contrario, avere nella maggioranza forze e personalità anche con funzioni significative che costantemente alludevano a scenari diversi da quello della permanenza nell’euro ha avuto un costo rilevante per il Paese e per i cittadini. Quando parlo del conto del Papeete, mi riferisco anche al danno che ci ha procurato parlare dei mini-BOT”.
A proposito delle risorse necessarie per coprire tutti gli interventi della manovra, il ministro conferma che si tratta di circa 14 miliardi. “Le risorse per finanziare la completa sterilizzazione delle clausole e le misure previste dalla manovra, al netto della flessibilità e altri fattori – spiega – sono in effetti circa 14 miliardi. Nella Nota sono indicati gli ambiti di intervento che stiamo ora definendo più nel dettaglio. Sono fiducioso che con il contributo di tutti si arriverà a una soluzione equilibrata e condivisa”. Ma Gualtieri precisa: “Ora è prematuro per me indicare le singole misure. Ci sarà tra l`altro un impegno straordinario sul versante del recupero di gettito dell’evasione fiscale”.
Quanto alla sterilizzazione degli aumenti IVA, Gualtieri conferma che l’obiettivo del governo è in prospettiva cancellarli definitivamente. “La prassi diffusa in Italia – osserva – è di toglierle all’ultimo per l’anno che sta per iniziare e spostarle a quello dopo. Noi le eliminiamo per quest’anno, le dimezziamo per il prossimo e l’obiettivo è di eliminarle completamente”.
Gualtieri ricorda poi che “il risparmio in interessi grazie alla caduta dello spread con il nostro governo è già di sei miliardi. Se noi torniamo con i rendimenti dei titoli di Stato sotto la Spagna, com’era fino al 2016, quella cifra potrà crescere considerevolmente. La nostra scommessa – afferma – è quella di aggredire le due grandi sacche di inefficienza, la spesa per interessi sul debito e l’evasione fiscale, per poter non solo cancellare le clausole, ma aumentare le risorse per investimenti e welfare e ridurre ancora la pressione fiscale. È il dividendo della stabilità, che ci può dare margini significativi per fare cose molto ambiziose”.
“Ora – sottolinea – dobbiamo superare la sfida straordinaria di questa legge di bilancio, e farlo in modo ordinario. Se ci riusciamo, siamo nelle condizioni per impostare un triennio di svolta che affronti alcuni grandi nodi irrisolti di questo Paese e ne liberi le potenzialità straordinarie”.
Gualtieri riferisce, poi, che dopo la manovra, intende “avviare un lavoro approfondito su vari temi: riforma fiscale e spending
review, sulla quale intendo istituire una commissione”.
Per il ministro l’Italia deve “tornare a essere protagonista politico del dibattito europeo. La sfida – conclude – non è avere più o meno flessibilità per l’Italia”.