(Teleborsa) – Torna a salire la temperatura nel Governo giallorosso. Ad accendere la miccia della tensione, la prossima Legge di Bilancio approvata pochi giorni fa con la formula “Salvo intese” che tradotta politicamente vuol dire che ci sono ancora nodi da sciogliere. E che, puntualmente, sono venuti al pettine.
In particolare, nel mirino la stretta sulle partite Iva, che per il Movimento 5Stelle “non vanno toccate”, e le multe per chi non accetta il Pos che, sostiene il Movimento, non si possono introdurre senza prima aver abbassato le commissioni. Nell’elenco finiscono anche i ritocchi fiscali sulla casa, dalle ipocatastali a 150 euro fino alla cedolare sugli affitti calmierati portata al 12,5%. Ancora “fuoco amico” con Italia Viva di Matteo Renzi che contesta la Sugar Tax, l’accisa da 10 euro a ettolitro sulle bibite addolcite da zuccheri aggiunti. Non piace neanche la Plastic Tax, l’imposta da un euro al chilo che si dovrebbe applicare agli “imballaggi”. Dall’accoppiata di quelle che sono state ormai ribattezzate le tasse green, l’esecutivo attende 1,2 miliardi nel 2020, quando però sarebbero applicate da metà anno.
Una bella fetta della partita si gioca sul capitolo che riguarda gli autonomi. “Giù le mani dalle partite Iva”, si affrettano a ribadire i pentastellati che appena un anno fa avevano approvato il forfetario al 15% per i ricavi o compensi fino a 65mila euro e la promessa del 20% per quelli fino a 100mila euro a partire dal prossimo gennaio. Un impianto che invece la nuova manovra intende modificare partendo dall’addio alla cosiddetta “Fase due” e inserendo per il forfait già in vigore nuovi limiti a dipendenti e spese per beni strumentali unitamente all’introduzione del regime analitico sui redditi sopra a 30mila euro. Misure che valgono 250 milioni l’anno prossimo e 1,8 miliardi nel 2021.
Intanto, convocato un vertice di maggioranza per oggi, lunedì 21 ottobre con Luigi Di Maio che alza l’asticella e chiede una verifica su punti “imprescindibili” da inserire nella Legge di Bilancio, su tutti il carcere per i grandi evasori.