(Teleborsa) – L’atteggiamento sempre più intransigente del Presidente americano Donald Trump, che ha aperto un nuovo fronte di guerra commerciale, attaccando anche il Messico con un’ondata di dazi, sembra aver dato il colpo finale ai prezzi del petrolio. Gli operatori temono ora ripercussioni più forti ed una recessione globale da questo atteggiamento protezionistico. Timori che hanno innescato la corsa ai beni rifugio a discapito delle quotazioni di greggio che, al Nymex, hanno registrato il peggior mese dallo scorso autunno (-16%).
Il West Texas Intermediate (WTI) scadenza luglio cede lo 0,79% a 53,07 dollari, mentre il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord, cala dell’1,13% rispetto alla chiusura di venerdì, a 60,47 dollari
L’oro, al contrario, sta beneficiando del suo ruolo di bene rifugio, anche se non si registra un vero e proprio slancio:?le quotazioni viaggiano a 1.310 dollari l’oncia, con un rialzo dell’1,04%.