(Teleborsa) – Le criptovalute non sono più solo una moda, un asset “must have”, sono diventato ormai un fenomeno inarrestabile, almeno stando alle cifre. Basti sapere che sono oltre 1.600 le monete digitali esistenti (Bitcoin, Ethereum, Litecoin, Ripple, le più conosciute), con un valore aggregato stimato di circa 280 miliardi di dollari (da quasi 800 miliardi all’inizio di gennaio 2018), in aumento di circa 30 miliardi di dollari dell’inizio del 2017, che a sua volta era in rialzo di circa 20 miliardi di dollari dal 2016. Inoltre sono sempre più in crescita gli e-commerce che accettano le criptovalute, permettendo agli internauti di fare acquisti online attraverso le monete virtuali.
La più importante criptovaluta esistente, il Bitcoin, ha festeggiato il 31 ottobre 2008 dieci anni di vita, a far data dal giorno in cui Satoshi Nakamoto pubblica “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System”, documento che prometteva al mondo la prima moneta elettronica senza intermediari non basata sulla fiducia, una sorta di contante digitale. Ma è il 3 gennaio 2009, quando lo stesso Nakamoto mette il primo mattoncino per chiudere il “blocco numero 0”, che il Bitcoin inizia a muovere veramente i primi passi nel World Wide Web.
Il Bitcoin, che oggi vale 8.081 dollari, viene utilizzato più in maniera speculativa che come moneta digitale ad uso quotidiano, mentre non è ancora stato stabilito ufficialmente se si tratti di una valuta, di una commodity o di una nuova categoria finanziaria.
Proprio per questo il governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha lanciato un monito ai giovani del Vecchio Continente. “Dietro l’euro ci sta la Banca Centrale. Chi ci sta dietro alle criptovalute? Sono un asset molto rischioso, anche se al momento non sono significative al punto tale da poter influenzare macroeconomicamente le nostre economie. Ad ogni modo il compito di monitorarle o regolamentarle non spetta alle Banche centrali bensì alle autorità di tutela dei consumatori“.
Nonostante l’incertezza le criptovalute tornano a sognare una stagione “toro”, sulla scia dei timori di un rallentamento dell’economia globale a seguito della guerra commerciale tra USA e Cina. A maggio il Bitcoin ha oltrepassato gli 8.200 dollari, restando tuttavia ancora molto lontano dal picco di 20.000 dollari toccato a metà dicembre 2017 ma anche piuttosto distante dai 3.200 dollari registrati a dicembre 2018.
Intanto c’è chi pensa ad una propria moneta digitale. Secondo alcune indiscrezioni stampa circolate recentemente, starebbe studiando un sistema di pagamento basato su una propria moneta virtuale che potrà essere usata da 2,7 miliardi di utenti. In particolare, Mark Zuckerberg starebbe reclutando decine di società finanziarie e negozi online per sostenere il lancio della sua moneta digitale.
Si parla di una criptovaluta simile al Bitcoin ma con un valore stabile nel tempo, che potrebbe fare concorrenza alle carte di credito in quanto non imporrebbe commissioni. Lo scopo sarebbe non solo quello di utilizzarla sulla piattaforma Facebook ma anche di usarla nella rete, come moneta di scambio tra gli utenti. Il progetto denominato Libra necessiterebbe di un investimento di circa 1 miliardo di dollari. Il lancio dovrebbe avvenire entro l’inizio del 2020.