(Teleborsa) – Le prospettive dell’occupazione per i prossimi mesi indicano un proseguimento della fase di moderazione. Nel secondo trimestre, il tasso di posti vacanti, che misura le ricerche di personale da parte delle imprese, è rimasto stabile rispetto al trimestre precedente. Ad agosto i giudizi degli imprenditori riferiti alle attese di occupazione hanno mostrato un lieve peggioramento. E’ quanto emerge dalla nota mensile sull’andamento dell’economia italiana a cura dell’Istat che sottolinea come la debolezza dei ritmi produttivi si sia riflessa anche sul mercato del lavoro, determinando l’interruzione della crescita delle unità di lavoro e delle ore lavorate che aveva caratterizzato i mesi precedenti.
“Nel secondo trimestre – si legge – la fase di sostanziale stagnazione del PIL si è riflessa anche sull’input di lavoro, determinando una interruzione della fase di crescita che aveva caratterizzato il periodo precedente. Le unità di lavoro si sono mantenute sui livelli del trimestre precedente mentre le ore lavorate hanno segnato una lieve diminuzione (-0,1%)”.
I segnali di rallentamento del mercato del lavoro si sono estesi anche a luglio quando il numero di occupati è risultato in lieve calo rispetto al mese precedente (-0,1%). Nello stesso periodo, la disoccupazione ha mostrato un aumento modesto che ha determinato un rialzo del tasso di disoccupazione (9,9%, +0,1 punti percentuali rispetto a giugno).
La crescita tendenziale dei redditi da lavoro dipendente pro-capite, nel secondo trimestre, ha mostrato la stessa intensità di quella del deflatore implicito dei consumi delle famiglie e delle Isp (+0,8%).