(Teleborsa) – Ripartire dalla piattaforma presentata al vecchio governo M5S-Lega per capire cosa farà il nuovo governo M5S-PD delle richieste dei sindacati, a partire dal taglio delle tasse per il lavoro dipendente e la modifica della legge Fornero.
Sono le richieste che il segretario della Cgil Maurizio Landini ha lanciato al premier Giuseppe Conte, in vista dell’incontro a Palazzo Chigi dei sindacati di mercoledì.
“Abbiamo chiesto insieme a Cisl e Uil questo incontro – ha spiegato Landini – per discutere della nuova legge di stabilità che il nuovo governo deve fare e anche per chiedere di poter discutere di tutto il programma illustrato dal governo in Parlamento e su cui ha chiesto la fiducia”, ha dichiarato il leader del sindacato nel corso delle Giornate del lavoro organizzate dalla Cgil a San Lazzaro di Savena, nel bolognese.
“Partiamo dalla piattaforma che il premier Conte conosce perché gliela avevamo già presentata anche nell’altra veste e perché vogliamo avere una risposta e capire se le scelte che il nuovo governo farà vanno o no nella direzione delle richieste da noi avanzate – ha ricordato Landini – Penso ad un piano straordinario di investimenti a partire dal Mezzogiorno per creare lavoro nelle infrastrutture sia materiali ma anche sociali, asili scuole strade”.
Per il sindacalista è necessaria “una riforma fiscale seria che riducendo la tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati, aumenti il netto in busta paga“, oltre a “una vera lotta all’evasione fiscale”.
Sul tema delle pensioni, sulla riforma della Legge Fornero e sul rinnovo dei contratti in scadenza, il nuovo governo di Giuseppe Conte “non ha detto nulla” ed è per questo che la Cgil si astiene da un giudizio.
“Lo esprimeremo nel momento in cui conosceremo in modo dettagliato le scelte di politiche sulla Legge di stabilità – ha aggiunto Landini -. Sicuramente una serie di titoli che sono stati indicati nel programma a noi sembrano interessanti”, prosegue il segretario della Cgil che però rileva come “sulle pensioni della Fornero non abbiamo sentito molto.
Si tratta per Landini “di un tema che va affrontato a partire dalla pensione per i giovani. Non hanno detto nulla anche sul rinnovo dei contratti nazionali di lavoro sia del pubblico impegno, che della scuola e dei privati: nel giro di 6 mesi – ha concluso Landini – ci saranno 12 milioni di lavoratori che si troveranno alle prese con il rinnovo contratti“.