(Teleborsa) – Arriva la bocciatura formale dell’UE sui conti pubblici italiani. Come ampiamente atteso, la Commissione europea ha concluso che l’Italia è “inadempiente” rispetto alle regole del Trattato e quindi “è giustificata una procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo”.
La decisione è stata assunta nell’ambito dell’approvazione del Pacchetto di primavera 2019 del semestre europeo, che ha messo in review i conti pubblici di Belgio, Francia, Italia e Cipro.
Bruxelles ha concluso che in Italia c’è un peggioramento delle prospettive di crescita, ma ha valutato che l’ampio gap rispetto al percorso previsto (si prevede un deficit oltre il 3% nel 2020) non è giustificato solo dai bassi tassi di crescita, mentre le misure varate dal governo rappresentano una “retromarcia” rispetto alle precedenti riforme ed un “fattore aggravante” per la crescita del disavanzo.
Secondo la Commissione, anche tendendo conto degli eventi “eccezionali”, rappresentati dai costi legati al crollo del Ponte Morandi e dal piano per limitare i rischi idrogeologici (0,18% dle PIL), i conti mostrerebbero una “deviazione significativa” rispetto alle regole europee.
L’UE prevede una esplosione del debito pubblico oltre il 135% del PIL al 2020, a causa di un minore avanzo primario e di “privatizzazioni non raggiunte”.
Bocciate senza appello le misure predisposte dal governo: Quota 100 e Reddito di Cittadinanza sovvertono gli effetti positivi delle precedenti riforme pensionistiche e minano la sostenibilità della spesa. Per Bruxelles sarebbe invece opportuno spostare la tassazione dal lavoro e combattere l’evasione.