(Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di ha esaminato ed approvato il Piano Industriale per il periodo 2020-2022. Lo fa sapere la stessa Italiaonline ricordando che in data 19 marzo 2019 il CdA della società, in occasione dell’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2018, aveva approvato un aggiornamento tecnico del precedente Piano Industriale, aggiornando gli obiettivi economico finanziari per il periodo 2019-2021, in attesa di elaborare il Piano Industriale 2020-2022, poi approvato in data odierna.
Le linee guida del Piano Industriale 2020-2022 si focalizzano su una chiara strategia che consentirà una transizione completa al business digitale: questo segmento, a fine 2022, rappresenterà circa il 95% dei ricavi totali, in linea con il posizionamento di Italiaonline quale più grande Internet Company italiana.
Il Piano Industriale 2020-2022, con riferimento ai ricavi digitali prevede un CAGR 2018 – 2022 pari a (+4,5% ÷ +5,5%) in grado di compensare la fisiologica flessione del business tradizionale nel corso del periodo di Piano. I ricavi consolidati al 2022 sono previsti sostanzialmente stabili rispetto al dato 2018 (CAGR 2018 – 2022 pari a (-1%÷ +1%). L’Ebitda normalizzato è previsto in crescita nel periodo di Piano rispetto al dato 2018 normalizzato, con un Ebitda margin normalizzato al 2022 compreso nel range (17% ÷ 20%).
L’incidenza degli investimenti industriali (Capex) sui ricavi nel periodo di Piano è prevista pari al (6,5% ÷ 8%).
Con riferimento infine alla generazione di cassa si prevede per il periodo 2020-2022 una cash conversion dell’Ebitda compresa nel range (60%÷ 65%).
Confermata inoltre la guidance per l’esercizio 2019 che prevede: una top line in leggera flessione (low single digit) rispetto al 2018, che riflette una crescita mid single digit dei ricavi digitali, in grado di compensare quasi completamente la flessione del business tradizionale; l’Ebitda normalizzato sostanzialmente stabile rispetto al dato normalizzato 2018; iun’incidenza degli investimenti (Capex) sul fatturato compresa fra il 7% e l’8%.
Con riferimento alle disponibilità liquide alla fine dell’esercizio 2019, sono confermate le attese di crescita percentuale single digit rispetto al dato del 31 dicembre 2018, al netto dell’incasso di un credito IRES richiesto a rimborso, pari a 18 milioni di euro, non previsto nella guidance.