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Istruzione, le dimissioni di Fioramonti agitano le acque nel Governo

(Teleborsa) – “Sarebbe servito più coraggio da parte del Governo. Pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c’è la volontà politica”. È con queste parole, consegnate a un post su Facebook, che il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti spiega il perché delle sue dimissioni, rassegnate con una lettera formale al presidente del Consiglio Giuseppe Conte la sera del 23 dicembre dopo l’approvazione definitiva della Manovra 2020.

Dal giorno del giuramento al Quirinale, Fioramonti aveva ripetuto che se nella manovra economica non si fossero destinati almeno tre miliardi alla scuola, avrebbe lasciato il suo incarico. Una decisione annunciata che – in seguito all’insufficiente risultato ottenuto dal Ministro con l’approvazione di una Legge di Bilancio che vede meno di due miliardi per la scuola e l’Università, di cui 1.7 sono fondi per il contratto – la coerenza ha reso necessaria.

Sebbene atteso dal resto della squadra, il passo indietro del Ministro agita le acque nel Governo. Mentre Conte punta a una successione che metta subito a tacere le polemiche, nei 5Stelle è scontro. Dal suo stesso partito arrivano, infatti, precise accuse a Fioramonti. Al centro il mancato versamento dei rimborsi parlamentari al gruppo e il sospetto che dietro alla dimissioni vi sia la nascita, attorno alla figura del Ministro, almeno alla Camera, di un gruppo parlamentare a sostegno del premier e di natura spiccatamente “green”.

“Prima di andarsene bisogna essere a posto con la coscienza e con la propria moralità. Se Fioramonti non ha restituito i soldi, come promesso, il suo addio ha il sapore di una fuga” ha commentato dalle pagine del Corriere della Sera il deputato M5s Giorgio Trizzino secondo il quale quella dei fondi mancanti per l’istruzione non è che “una scusa”.

“Il governo è al lavoro per migliorare la scuola, l’istruzione e sostenere la ricerca. Guardiamo avanti, c’è piena fiducia nel premier Conte per individuare un nuovo ministro dell’istruzione, la scuola non può aspettare”. Questa la reazione del Movimento contenuta in una velina.

A candidarsi al posto di Fioramonti ci sarebbe l’attuale presidente della commissione Antimafia Nicola Morra. In ballo anche la possibile promozione dell’attuale sottosegretaria al Miur Lucia Azzolina, anche se all’interno del Movimento non tutti gradirebbero la sua candidatura in quanto “troppo vicina alle posizioni del Pd”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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