(Teleborsa) – A quanto emerge dal report diffuso in data odierna dall’Istat, nel secondo trimestre del 2019 il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,1% sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del secondo trimestre del 2018. Questo è stato espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato. La variazione congiunturale del Pil diffusa il 30 agosto 2019, fa sapere l’Istituto Nazionale di Statistica, era risultata nulla mentre quella tendenziale era pari a -0,1%. Il secondo trimestre del 2019 ha avuto una giornata lavorativa in più sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2018 e la variazione acquisita per il 2019 risulta pari a +0,1%.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,1% dei consumi finali nazionali e dello 0,4% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, dello 0,9% e dell’1,2%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per +0,1 punti percentuali alla crescita del Pil, con apporti nulli sia dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, sia della spesa delle Amministrazioni Pubbliche e di +0,1 punti degli investimenti fissi lordi. Il contributo della domanda estera netta è stato positivo per 0,1 punti percentuali. Per contro la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,2 punti percentuali.
L’Istat infine registra andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell’agricoltura e dell’industria, con diminuzioni, rispettivamente, dell’1,3% e dello 0,5%, mentre il valore aggiunto dei servizi è cresciuto dello 0,3%.