(Teleborsa) – In Italia ci sono oltre 3 milioni di disabili, pari al 5,2% della popolazione, circa la metà sono persone anziane ed 1,5 sono privi di una rete d’aiuto. Ciò implica una scarsa soddisfazione per la vita, che peri disabili porta la percentuale dei soddisfatti al 19,2% a fornte dle 44,5% del resto della popolazione italiana.
E’ questa la fotografia scattata dall’Istat, nel volume persone anziane “Conoscere la disabilità”, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Il Rapporto fornisce un quadro sulla condizione delle persone con disabilità nel nostro Paese, le limitazioni cui sono soggetti in vari ambiti – salute, istruzione, lavoro, condizioni economiche, partecipazione alla vita sociale e culturale- ed il ruolo che svolge il sistema di welfare.
Dal rapporto emerge che gli anziani sono i più colpiti dalla disabilità: quasi 1 milione e mezzo di ultra settantacinquenni si trovano in condizione di disabilità. Il 26,9% di queste vive sola.
La “geografia della disabilità” vede al primo posto le Isole, con un’incidenza del 6,3%, contro il 4,8% del Nord che presenta il valore più basso. Le Regioni nelle quali il fenomeno è più diffuso sono l’Umbria e la Sardegna (rispettivamente, l’8,7% e il 7,3% della popolazione). L’incidenza più bassa si registra invece in Veneto, Lombardia e Valle d’Aosta (4,4%).
I disabili e la scuola – Gli alunni con disabilità nella scuola italiana sono passati da circa 200 mila iscritti nell’anno scolastico 2009/2010 a quasi 272 mila nell’anno scolastico 2017/2018. Nello stesso arco temporale, anche gli insegnanti per il sostegno sono significativamente aumentati: da 89 mila a 156 mila (+75% circa). Gli alunni con disabilità privilegiano indirizzi formativi orientati al lavoro immediato e rinunciano di fatto a prolungare la propria formazione fino all’università. Solo il 31,5% delle scuole ha abbattuto le barriere fisiche e sono ancora meno, il 17,5%, quelle che hanno eliminato le barriere senso-percettive.
Il mondo del lavoro – Nella popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni risulta occupato solo il 31,3% di coloro che soffrono di gravi limitazioni gravi. Le persone con disabilità sono in prevalenza occupate nel settore della Pubblica Amministrazione: il 49,7% rispetto al 41,3% di quella senza limitazioni.
L’isolamento è una condizione diffusa – Oltre 600 mila persone con limitazioni gravi vivono in una situazione di grande isolamento, senza alcuna rete su cui poter contare in caso di bisogno. La limitazione grave costituisce un ostacolo alla partecipazione culturale: dai cinema e teatri ai musei la percentuale è bassissima e quindi tre quarti di coloro che hanno limitazioni gravi passano più di tre ore al giorno davanti alla televisione.
Il sistema di welfare – Nel 2017, sono stati erogati in favore delle persone con disabilità circa 37 miliardi di euro: 23 miliardi sotto forma di trasferimenti di natura assistenziale, finanziati attraverso la fiscalità generale, e 14 miliardi con trasferimenti di tipo previdenziale, finanziati attraverso i contributi previdenziali dei lavoratori e delle imprese. Nel 2017, il Servizio sanitario nazionale ha sostenuto una spesa pro-capite per l’assistenza alle persone con disabilità pari a 987 euro; il valore minimo si riscontra nella Provincia autonoma di Bolzano (meno di 350 euro), seguita dall’Umbria (circa 406 euro), mentre la Provincia autonoma di Trento e le regioni Basilicata, Molise, Veneto e Puglia superano i 1.300 euro.