(Teleborsa) – “L’intelligenza artificiale è parte di una rivoluzione industriale che sta accadendo sotto i nostri occhi. Una grande opportunità che dobbiamo saper indirizzare su una strada equa e sostenibile”. Così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, in una intervista rilasciata a Teleborsa al Convegno “Intelligenza Artificiale: investire in Università, Ricerca e Cultura” organizzato dall’Intergruppo Parlamentare addetto alla tematica.
“Come Ministero – prosegue – stiamo puntando molto sulla collaborazione universitaria interdisciplinare per far sì che l’intelligenza artificiale diventi un elemento competitivo per il nostro Paese. Da poco abbiamo stanziato vari milioni per trasformare l’argomento in un elemento flagship, ovvero di primaria importanza”.
Fioramonti si riferisce al decreto firmato alcuni giorni fa, in cui si prevede lo stanziamento iniziale di 4 milioni di euro per il finanziamento di 200 borse di studio e di dottorato sul tema dell’AI. Il valore, grazie alle risorse già impegnate dal CNR e dalle altre Università, potrebbe arrivare a quadruplicarsi sino ad un importo di 16 milioni complessivi.
Numerosi partecipanti all’evento, in cui l’On. Alessandro Fusacchia, a nome dell’Intergruppo di cui è parte, ha fatto da moderatore nel dialogo fra Commissione europea, Governo, CRUI e CNR. “Oggi – ha dichiarato – l’intergruppo ha avviato un percorso comune per ragionare e lavorare insieme sui temi dell’intelligenza artificiale che coinvolge tutti i principali attori del paese dell’Università e della ricerca pubblica”.
“L’intelligenza artificiale – ha proseguito Fusacchia – può essere una grande occasione, ma dobbiamo assicurarci che come ogni innovazione si sviluppi al servizio dei cittadini contribuendo a ridurre, non amplificare, le disuguaglianze. L’università e la ricerca italiane devono puntare sull’IA: perché non stiamo parlando di un nuovo settore, ma di qualcosa che sempre più riguarderà le modalità della nostra convivenza sociale e tanti lavori del futuro. Per questo penso che esista una “via europea all’IA” che non può non essere strettamente collegata all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Per questo come intergruppo parlamentare siamo impegnati su IA per facilitare l’emersione di un dibattito pubblico nazionale, valutare la necessità di nuove regole e leggi, creare un raccordo forte con altri parlamenti europei.”