(Teleborsa) – Il dato di giugno sull’inflazione “conferma l’assenza di tensioni sui prezzi al consumo. L’aumento congiunturale (0,2%) è ascrivibile a fattori stagionali (trasporti, servizi ricettivi e ricreativi, ecc.) e l’inflazione di fondo resta sul mezzo punto percentuale. L’aspetto complessivamente favorevole è il sostegno al potere d’acquisto delle famiglie. Quello negativo è che la crescita dei prezzi è, comunque, per la metà dovuta all’area dell’energia ciò comporta uno spostamento di risorse dai soggetti trasformatori di materie prime ai produttori di petrolio”. E’ il commento dell’ufficiostudi di Confcommercio sui dati Istat di oggi.
“La fragilità dei consumi più tradizionali – prosegue la nota – è testimoniata dall’azzeramento o quasi della variazione tendenziale dei prezzi su alimentari e bevande, abbigliamento e arredamento. Il turismo e i servizi connessi, anche sul fronte inflazionistico mostrano buona vitalità, però insufficiente a sostenere il sistema economico nella sua interezza. Il gap di crescita dell’Italia si riflette in parte anche nel perdurante gap inflazionistico rispetto al resto dell’Europa“.