(Teleborsa) – “L’impostazione verrà confermata e questa manovra ci consentirà di evitare l’aumento dell’Iva e di rilanciare la crescita. Invito tutti ad avere pazienza e fiducia nel lavoro del Parlamento“.
Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha risposto i giornalisti al termine del Consiglio Ecofin a Bruxelles, sottolineando di non aver discusso della manovra con il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici “perché adesso spetta a noi approvarla“.
Il ministro ha poi smorzato i toni delle polemiche e tensioni nella maggioranza. “Tutti sapevano che questa manovra sarebbe stata impegnativa, quindi anche questa fibrillazione politica la vedo fisiologica. Però sono fiducioso che la manovra si concluderà positivamente e che le criticità saranno affrontate”.
Gualtieri si è poi soffermato sull’argomento del momento, ossia la situazione all’ex Ilva di Taranto e sull’eventuale nazionalizzazione spuntata come ipotesi da più parti, anche all’interno alla maggioranza. “L’ipotesi sul tavolo è che Mittal adempia ai propri impegni, deve sviluppare investimenti, il piano ambientale, il piano industriale che si è impegnata a portare avanti: è questa la prospettiva del Governo”, ha chiarito.
Tornando sulla manovra, il ministro ha ribadito che “il dialogo con la Commissione europea è positivo“. Ciò non toglie che alcune modifiche siano necessarie per le regole di bilancio europee e il meccanismo di coordinamento delle politiche che dovrebbero “tendere ad aumentare la spesa in istruzione“, mentre il bilancio UE e il piano comune di investimenti “dovrebbero avere come priorità la spesa per istruzione e infrastrutture sociali”, come ha chiarito nel corso della sessione congiunta del Consiglio Istruzione ed Ecofin.
Secondo Gualtieri “gli investimenti di qualità sono necessari per avere una crescita sostenibile in UE“, e l’istruzione è la “condizione per preservare e rilanciare il modello sociale europeo ed approfondire l’identità europea”.
Il ministro ha infine ricordato che l’Italia ha di recente approvato misure per un “equo accesso ad istruzione di qualità“, e sono allo studio “altri provvedimenti per ridurre l’abbandono scolastico e affrontare l’aumento di giovani che non studiano né lavorano“.