(Teleborsa) – «We will never forget 9.11.01», non dimenticheremo mai. È iniziata così, con un tweet del presidente Donald Trump la giornata di commemorazione della tragedia che nel settembre del 2001 ha aperto un’insanabile ferita nel cuore degli Stati Uniti. A partire dalle 8.25 ora di New York (le 14. 25 in Italia) una folla composta dai parenti delle circa tremila vittime degli attacchi alle Torri Gemelle ha iniziato a radunarsi intorno a Ground Zero dove tra la commozione è iniziata la lettura della lunga lista di nomi. Il ricordo verrà interrotto da quattro momenti di silenzio, due negli istanti in cui gli aerei hanno colpito le Torri Gemelle e due quando gli edifici sono crollati. Al tramonto, anche quest’anno, sarà il momento del Tribute in Light con due fasci di luce che proietteranno verso il cielo la forma delle Twin Towers.
Oltre a coloro che hanno perso a vita nel crollo delle torri, quest’anno verranno ricordati coloro che sono morti a causa dell’esposizione alle sostanze tossiche delle macerie di Ground Zero. A loro verranno dedicati sei monoliti con la scritta: “A coloro le cui azioni nei tempi di bisogno portarono a malattie, ferite e morti”.
Ad oggi, oltre 51mila persone hanno fatto richiesta al fondo di indennizzo per le vittime (Vcf), che ha l’obiettivo di risarcire per le malattie e le morti legate all’11 settembre. In totale sono stati distribuiti circa cinque miliardi e 500 milioni di dollari. Il fondo è stato creato nel 2001 ed ha operato fino al 2004.
I COSTI DELLA TRAGEDIA – Se a livello umano il costo degli attentati dell’11 settembre è incalcolabile a livello economico l’impatto immediato e a lungo termine della tragedia è stato, altresì, notevole. Mentre la cifra spesa da al-Qaida per pianificare e portare a termine gli attacchi è compresa tra i 400mila e i 500mila dollari il New York Times ha stimato il costo totale per gli Stati Uniti in 3,3 trilioni di dollari. Di questi 589 miliardi sono stati investiti in sicurezza interna; 55 miliardi di dollari per riparare i danni; mentre l’impatto degli attentati sull’economia è stimato in 123 miliardi di dollari. Nei costi della tragedia i sostenitori della “tesi massimalista” inseriscono le spese sostenute per le guerre in Afghanistan e in Iraq che secondo quanto sostenuto dall’economista Linda Bilmes e dal Premio Nobel Joseph Stiglitz in “The Three Trillion Dollar War” hanno superato i 4mila miliardi di dollari.
Una stima più dettagliata è contenuta in un report della Cbs: attraverso il 9/11 Victims Compensation Fund sono stati erogati indennizzi ai parenti delle 2880 vittime e ai 2680 feriti per 7 miliardi di dollari; sono stimati in 8,7 miliardi di dollari i mancati redditi potenzialmente percepiti nel corso della vita dalle vittime della tragedia; è di 500 milioni di dollari il costo del lavoro straordinario sostenuto dalla città di New York per ripulire Ground Zero dai detriti; è pari a 19,6 miliardi di dollari la perdita di ricavi per le compagnie aeree americane tra il 2001 e il 2002 (l’American Airlines e la United Airlines, le due compagnie colpite e dirottate dagli attentatori hanno bruciato più o meno il 40% ciascuna in Borsa) mentre dopo gli attacchi il governo degli Stati Uniti ha erogato 5 miliardi di dollari di aiuti volti a coprire le perdite delle compagnie aeree del Paese. Infine per ricostruire gli edifici e le infrastrutture distrutte e danneggiate durante gli attacchi sono stati spesi 21.8 miliardi di dollari oltre ai 500 milioni di dollari impiegati per riparare il Pentagono.
Sul fronte finanziario nel primo giorno di trading dopo gli attacchi il NYSE ha bruciato più del 7% e le perdite registrate dal solo Dow Jones, alla fine della settimana hanno superato i 14 punti percentuali mentre quelle dell’S&P 500 gli 11,6 punti. Tra i settori più colpiti figura senza dubbio il comparto assicurativo le cui perdite sono risultate 1,5 volte più imponenti rispetto a quelle dell’Uragano Andrew. Le assicurazioni private hanno erogato un miliardo e settecento milioni alle vittime o ai loro familiari, mentre 23,3 milioni sono andati a compensare i danni a negozi, uffici e attività commerciali.
Per quanto riguarda le materie prime, in seguito all’11 settembre, il prezzo del petrolio Brent è salito di circa 6 punti percentuali, così come l’oro che ha registrato anch’esso un +6%.