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Governo, cresce l'attesa per il voto al Senato. La partita si sposta sul Colle

(Teleborsa) – Dopo che ieri la conferenza dei capigruppo non ha raggiunto l’unanimità sull’agenda della crisi di Governo, cresce l’attesa per la prima conta, prevista per le 18, con la quale l’Aula del Senato dovrà confermare la decisione presa a maggioranza dalla Capigruppo di votare il 20 agosto la mozione di sfiducia della Lega al premier Giuseppe Conte. Dopo il voto dell’aula del Senato sul calendario, alle 19 ci sarà, invece, la capigruppo della Camera prevista inizialmente per oggi alle 12. A quanto si apprende, secondo calcoli del Pd, oggi in Aula al Senato al voto potrebbero essere presenti – al netto di chi non riuscirà a rientrare dalle vacanze – 102 senatori M5s su 107, 45 Dem su 51 e 12 senatori del Misto: in totale 159 parlamentari, contro i 136 voti potenziali di Lega, Fi e Fdi. L’asse nuovo di zecca M5s, Dem, Leu più altri del Misto, potrebbe dunque approvare il suo calendario e programmare l’informativa di Conte non prima della prossima settimana facendo saltare i piani di Salvini, Forza Italia e Fratelli d’Italia, in pressing per votare la sfiducia a Conte già domani.

Se in queste ore concitate, tra toto-nomi e ipotesi, non è ancora chiaro dove porterà la crisi innescata dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, l’unico punto fermo sembra, ormai, il crescente ruolo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella invocato da più parti come arbitro della partita. La crisi, almeno in prospettiva, si sposta dunque sul Colle mentre crescono i timori di Forza Italia riguardo alla possibile intesa elettorale tra Cinquestelle e Dem.

Nel frattempo il centrodestra si organizza ma dalla riunione di oggi a palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore azzurro arriva la smentita dell’ipotesi “listone”. “Il coordinamento di presidenza di Forza Italia, in relazione all’ipotesi di un listone di centrodestra apparsa su alcuni quotidiani, si dichiara radicalmente contrario a questa ipotesi. Forza Italia, pur auspicando un accordo di coalizione con gli altri partiti di centro-destra, non è disposta a rinunciare alla propria storia, al proprio simbolo e alle proprie liste in vista delle prossime elezioni politiche”, fa sapere con una nota FI.

Ancora incerta la linea di Salvini, che è rimasto per buona parte della mattinata al Viminale e non ha ancora deciso se ritirare o meno i sette ministri leghisti dal governo: una mossa che nelle sue intenzioni dovrebbe imprimere un’ulteriore accelerazione alla crisi, anche se il premier Conte sembrerebbe intenzionato a presentarsi comunque in Senato il 20. Il leader della Lega, atteso in tarda mattinata a palazzo Grazioli per un faccia a faccia con Silvio Berlusconi sulla futura alleanza di centrodestra e la crisi di governo, da quanto si apprende, non avrebbe ancora il portone di via del Plebiscito e già c’è chi parla di “trattativa impantanata” sulla divisione dei collegi e altri paletti chiesti da FI.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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