(Teleborsa) – Sotto pressione il settore manifatturiero alla fine del terzo trimestre, con le imprese che hanno tagliato la produzione a causa della persistente debolezza della domanda anche a causa degli attriti commerciali globali. Un calo più marcato della produzione è stato accompagnato da una riduzione più rapida dei nuovi ordini e delle attività di acquisto, mentre sono state ridotte anche le scorte.
Il Jibun Bank Japan Manufacturing Purchasing ‘Managers’ Index ™ (PMI) ® – un indicatore composito sulle prestazioni produttive – è sceso a 48,9 a settembre dai 49,3 di agosto, registrando il livello più basso da febbraio. L’indicatore si conferma così ulteriormente al di sotto della soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione e crescita.
“Il Giappone continua a soffrire del rallentamento della crescita globale guidato dal commercio – ha dichiarato Joe Hayes, economista di IHS Markit – . Mentre i nuovi prodotti vengono lanciati, in particolare nel settore tecnologico e dei beni strumentali, fornendo qualche lieve motivo di ottimismo, la preoccupazione per gli ulteriori attriti commerciali sta sostenendo un approccio cauto”. “La capacità del settore dei servizi di resistere all’aumento dell’imposta sulle vendite nel quarto trimestre sarà cruciale per mantenere a galla l’economia alla fine dell’anno”, conclude l’esperto.